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Il radiologo cremasco Maurizio Borghetti critica due studi recenti sull’utilità delle Tac nelle polmoniti da coronavirus e basati su 158 pazienti: “A Crema 158 li abbiamo avuti in meno di 3 giorni. Quando si dice che la guerra la scrivono i libri ma l’hanno capita bene solo i soldati che han fatto le battaglie.”
Medico Radiologo, in trincea all’Ospedale Maggiore di Crrema contro il Covid-19 dallo scorso 21 febbraio, il dottor Maurizio Borghetti ha interpellato colleghi smuovendo mari e monti, sempre più convinto che anziché ai contagiati, bisogna guardare soprattutto a chi si ammala seriamente di polmoniti acute da Covid-19. Dato questo fortunatamente in diminuzione da giorni. Ecco cosa ha detto, lanciando segnali di speranza…
Faccio sempre una gran fatica a non dire ciò che penso.
Uno studio della Università La Sapienza e uno di un altro Ospedale di Roma, pubblicati su Radiology, dicono che la Tac è molto sensibile a rilevare la polmonite interstiziale (meno male!) ma poco specifica, cioè simile a altre polmoniti. Pazienti: 158.
Peccato che a Crema il n°158 lo si è fatto per settimane in meno di 3 giorni, con reperti tutti simili nelle diverse fasi e gravità, analoghi ai reperti pubblicati dai Cinesi e da altri e riferiti al Covid-19, pressoché mai rilevati in questi anni, in pazienti in larga misura risultati positivi al tampone.
Quando si dice che la guerra la scrivono i libri ma l’hanno capita bene solo i soldati che han fatto le battaglie.
So che interessa: anche oggi (domenica 26 aprile) e stanotte pochissime… Ci siamo già capiti
Dai Burdèl che ghe la fèm
Così postò sulla sua pagina Facebook il dottor Maurizio Borghetti
Stefano Mauri
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