Lo sfogo di Cesare Fogliazza sul comportamento dei suoi giocatori: “Dovrò rivedere bene il mio futuro nel calcio”
E’ nel football da una vita Cesare Fogliazza (nella fotografia è ripreso con l’assessore Fabio Bergamaschi), amministratore delegato e, soprattutto deus ex machina della Pergolettese, compagine militante in serie C, attualmente ferma, come tutto del resto, causa emergenza sanitaria da Covid-19.
Ergo, boh… pensava forse di averle viste tutte, il calciofilo del pallone Fogliazza, eppure, come ha raccontato al quotidiano La Provincia, ecco si è accorto che sbagliava, che non aveva ancora visto niente.
<Schifato dalla posizione presa da miei giocatori sulla questione stipendi. Dovrò rivedere bene il mio futuro nel calcio. Ho proposto loro la riduzione del 50 % degli emolumenti, non stanno facendo niente. Ora mi sento dire che se lo Stato concederà la cassa integrazione, dovremo integragli il restante 20%. Mi ha colpito la loro mancanza di sensibilità. Negozi, bar, ristoranti, uffici, attività sono chiusi da mesi senza guadagno. Ci sarebbe da essere contenti a prendere più della metà del salario, ma loro no: i miei calciatori, stando a casa puntano al 100%. Ma con chi credono di iniziare il prossimo campionato? Quante aziende sponsorizzeranno lo sport? Il presidente della Federcalcio Gravina vuole far ripartire i campionati? Pensa di essere il Padre Eterno? Spieghi il perché alla gente normale non si possono fare i tamponi e ai calciatori invece li faranno ogni due giorni. Mio nipote Andrea, (ex dirigente del Pergo), ha aspettato nove giorni per un tampone. Oggi non c’è più. Se farà riprendere l’attività, la responsabilità sarà di Gravina. I morti meritano rispetto. Il football vive di emozioni. Ormai, questo campionato, di emozioni non ne darà più>.
Letto? E’ stato un fiume in piena Fogliazza: non le ha mandate a dire col giornale della provincia di Cremona. E giustamente. Ancora una volta infatti, il sistema calcio pensa di essere un pianeta a parte, in particolare nelle categorie minori. E mentre dirigenti, addetti ai lavori e tifosi, compresi quelli del Pergo, pensano a iniziative benefiche e rinunciano a introiti, svaghi e quant’altro, a Crema, città colpita duro dal maledetto Coronavirus, i tesserati (la maggioranza degli atleti della prima squadra) del maggiore club calcistico cittadino, beati loro pensano al portafoglio.