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Da un monitoraggio risulta che i morti di marzo 2020 rispetto a quelli del 2019 nelle zone tra Cremona, Crema e Casalmaggiore sono cinque volte di più.
Il monitoraggio effettuato da InTwig per Cremona, Crema e Casalmaggiore, in sinergia tra istituzioni e il quotidiano La Provincia, ha fatto emergere che in realtà, i morti per Covid-19, nella Bassa sarebbero molti di più i quanto emerso coi dati ufficiali. I morti del mese di marzo 2020, tanto per intenderci, rapportati al marzo 2019 sono ben cinque volte di più. I dati relativi ai contagi? Terrificanti. Ecco di seguito l’articolo choc uscito sul giornale La Provincia di Cremona:
La percezione era già molto evidente e oggi i dati che arrivano dal monitoraggio rivolto ai sindaci effettuato dalla società di analisi InTwig, in collaborazione con il giornale La Provincia, confermano e addirittura scavalcano ogni previsione. I dati e le stime sui tre principali centri della provincia (Cremona, Crema, Casalmaggiore) dicono che la mortalità per Coronavirus è di gran lunga superiore ai numeri ufficiali. Lo stesso risultato, peraltro, era emerso anche nei monitoraggi effettuati in città limitrofe come Brescia e Bergamo che, con Cremona, formano un triangolo micidiale per l’epidemia. E prima di approfondire l’analisi dei decessi, va detto che non meno interessante è il dato sui contagi, sia in termini assoluti che percentuali, con cifre che dicono molto sul fenomeno e che altrettanto possono aiutare a inquadrare la portate della situazione.
Per capire l’andamento dei decessi sono stati presi in considerazione i dati relativi ai morti nelle rispettive città nel marzo 2019 e nel marzo 2020. La differenza in tutte le tre città è evidente: a Cremona quest’anno i decessi sono quasi 5 volte quelli del 2019, con valori assoluti devastanti (335 a 73). A Crema stesse percentuali (139 a 29), a Casalmaggiore 51 a 34. Ma quanti sono i morti per Covid? È questa la domanda cruciale alla quale InTwig ha cercato di dare una risposta. E qui si parte dai dati ufficiali dei decessi per Covid e si fa un piccolo ragionamento logico. A Cremona, ad esempio, i morti Covid ufficiali sono stati 126 al 31 marzo. Alla stessa data in città i decessi sono stati 335, un bel salto. Se la media dei decessi negli ultimi anni in marzo è stata pari a 73, si può ipotizzare che anche quest’anno più o meno lo stesso numero di decessi si sia verificato. Ai 126 malati di Covid si possono sommare dunque i 73 per cause naturali.
Ma per arrivare a 335 ne mancano ancora molti e sono quelli che, con ogni probabilità, sono morti a causa del Coronavirus ma che non sono stati sottoposti a tampone o comunque non conteggiati dalle statistiche ufficiali. Il che porta il totale decessi a Cremona per Covi a 226, più del doppio rispetto al dato ufficiale. Dunque, in sintesi: da un anno all’altro i morti sono quasi quintuplicati e la stima dei morti per Covid è superiore al doppio rispetto al dato ufficiale.
Lo stesso meccanismo si applica anche per Crema, dove lo scarto però è ridotto, e a Casalmaggiore (34 a 17, il doppio preciso). Le spiegazioni? Possono essere diverse, a partire dell’incidenza della casa di riposo fino alla densità di popolazione che può aver favorito la trasmissione del contagio.
Stefano Mauri
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