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Coronavirus, il radiologo Maurizio Borghetti: “A Crema picco di strane polmoniti già a dicembre”

Gli ospedali della provincia di Cremona, con pochi aiuti, lottano sempre

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“Remember. La  provincia di Cremona è stata la più colpita da questa merda di virus in Italia. In silenzio, con pochi aiuti e senza il clamore di TV e media ne veniamo fuori!!  Dai Burdèl che ghe la fèm”

Sì, rieccolo il motto, cremascoromagnolo… Dai Burdèl che ghe la fèm, il grido di battaglia, perchè quella contro il Covid-19 è una guerra, del Dottore, o meglio del DocRock, Maurizio Borghetti, medico radiologo in servizio presso l’Ospedale Maggiore di Crema.

E Borghetti ha inoltre ribadito come, probabilmente, causa una serie eccessive di brutte e strane polmoniti interstiziali, il coronavirus fosse già in circolazione, almeno in Lombardia,  lo scorso mese di dicembre.

Scorrendo le cronache de La Provincia di Cremona, si ritrovano queste anomalie. Scriveva il quotidiano il 23 dicembre:

Da tre a cinque casi al giorno, con una percentuale di ricoveri vicina al 50%. È il picco di polmoniti, che sta mettendo alla prova il personale del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. E per rendere le dimensioni del fenomeno, normalmente le diagnosi di infezioni polmonari non superano le tre quotidiane, tra autunno e inverno, con periodi senza che i sanitari cremaschi si debbano occupare di un singolo paziente affetto da questo tipo di patologia.

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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