“Remember. La provincia di Cremona è stata la più colpita da questa merda di virus in Italia. In silenzio, con pochi aiuti e senza il clamore di TV e media ne veniamo fuori!! Dai Burdèl che ghe la fèm”
Sì, rieccolo il motto, cremascoromagnolo… Dai Burdèl che ghe la fèm, il grido di battaglia, perchè quella contro il Covid-19 è una guerra, del Dottore, o meglio del DocRock, Maurizio Borghetti, medico radiologo in servizio presso l’Ospedale Maggiore di Crema.
E Borghetti ha inoltre ribadito come, probabilmente, causa una serie eccessive di brutte e strane polmoniti interstiziali, il coronavirus fosse già in circolazione, almeno in Lombardia, lo scorso mese di dicembre.
Scorrendo le cronache de La Provincia di Cremona, si ritrovano queste anomalie. Scriveva il quotidiano il 23 dicembre:
Da tre a cinque casi al giorno, con una percentuale di ricoveri vicina al 50%. È il picco di polmoniti, che sta mettendo alla prova il personale del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore. E per rendere le dimensioni del fenomeno, normalmente le diagnosi di infezioni polmonari non superano le tre quotidiane, tra autunno e inverno, con periodi senza che i sanitari cremaschi si debbano occupare di un singolo paziente affetto da questo tipo di patologia.
Stefano Mauri