Sono intervenuto stamane a Radio Padania, ponendo alcune domande al governatore della Lombardia Attilio Fontana. Tra i temi, la mortalità in Lombardia e l’app Allarme Lom, sulla cui inutilità ho espresso alcune considerazioni. Ecco cos’è successo…
Su come l’emergenza coronavirus sia stata affrontata da Governo, Regione Lombardia, sindaci ed esponenti politici di ogni colore, oltre che dagli scienziati italiani che parlavano di un’influenza, ho espresso più volte il mio parere. Nonostante ci fossero studi pubblici ben precisi che arrivavano dalla Cina, il problema è stato largamente sottovalutato: dalla vastità ridicola della zona rossa, alla totale impreparazione in termini di strutture e dispositivi di protezione, alla demenzialità dei primi provvedimenti di Roma. – GUARDA
Dopo aver pubblicato l’ultima inchiesta sulla misteriosa mortalità di Bergamo, alla quale più risposte possono essere date, ieri Radio Padania ha ritenuto di intervistarmi:
Oggi il direttore dell’emittente Giulio Cainarca mi ha richiamato per porre alcune domande in diretta al governatore lombardo Attilio Fontana, che tuttavia, senza che la cosa mi abbia sorpreso per nulla, ha rivendicato tutto quanto fatto dalla Regione per i suoi cittadini. Nonostante ci siano oltre mille persone morte in casa senza che nemmeno sia stato fatto loro un tampone. Nonostante le macroscopiche evidenze che ho più volte raccontato.
Giulio Cainarca, direttore di Radio Padania
Secondo Attilio Fontana, anzi, ancora una volta la Lombardia ha dimostrato di avere il miglior sistema sanitario del mondo. Peccato che la Germania abbia una mortalità intorno all’1% con oltre 78mila contagi, che gli Stati Uniti l’abbiano al 2% con più di 215 mila malati e che Bergamo l’abbia al 22% su poco più di 9mila contagiati ufficiali, senza contare i morti non certificati da covid19, defunti in casa senza alcuna assistenza. E che sono una valanga.
Già che c’ero ho provato a dare un suggerimento costruttivo al governatore. La Lombardia ha fatto un’app sul coronavirus, che si può scaricare dal playstore, si chiama AllertaLOM. Quando l’avevano annunciata, ho pensato: “Ci sono arrivati”. Immaginavo che finalmente avessero messo a disposizione uno strumento per i cittadini che, non sapendo più che numeri chiamare tra numero verde, 1500 e 112, non essendoci un vero coordinamento tra ospedali, pazienti e medici di base, potessero comunicare i sintomi e ricevere aiuto immediato al momento giusto. Potessero trovare i luoghi dove comprare mascherine e soprattutto bombole di ossigeno. Invece, a cosa serve l’app? Quando ho visto il video, non ci volevo credere:
Ecco a cosa serve l’app. Serve a compilare un questionario anonimo con i sintomi da mandare a loro per i loro studi. Dite la verità. Voi che come me vivete nel cuore del problema, se sentivate davvero l’esigenza, no? Verrebbe da ridere se non ci si trovasse in mezzo ad uno tsunami.
Ho provato a chiedere conto anche di questo a Fontana, a dirgli che di un’app del genere uno che sta male non se ne fa nulla, che non vuole comunicare i sintomi ad un questionario anonimo, ma ad un medico per ricevere le cure. Che così non la scaricherà giustamente nessuno, perché le istituzioni prima delle loro statistiche dovrebbero preoccuparsi che il sistema sanitario con i pazienti funzioni davvero. Tutto, va da sé, inutile.
D’altra parte, siamo il fiore all’occhiello della sanità italiana. Il migliore al mondo.
Qui sotto, se volete (e in cima al post), il video con le domande che ho posto al governatore Attilio Fontana:
Edoardo Montolli
Gli ultimi libri di Edoardo Montolli
**
SPECIALE CORONAVIRUS – GUARDA
**