Lo storico capo degli ultras nerazzurri scrive una lettera al presidente Percassi: “Non pensiamo che tornare all’Atalanta equivalga al ritorno della normalità, vorrebbe dire non rispettare chi non siamo riusciti a piangere e che per Bergamo ha dato la vita.”
“Mi esce quindi normale e spontaneo … caro presidente Percassi di poter pensare che sia possibile, che per l’Atalanta il campionato finisca qua. Non pensiamo che tornare all’Atalanta equivalga al ritorno della normalità, vorrebbe dire non rispettare chi non siamo riusciti a piangere e che per Bergamo ha dato la vita.
Andare e ritornare all’Atalanta c’è sempre tempo e un giorno, neanche tanto lontano, vinceremo lo scudetto: ma ora esultare per un gol di Gomez non ha più senso, vorrebbe dire essere egoisti e non rispettare la Bergamo che ci ha lasciato tragicamente e quella che deve ancora piangere.
E’ solo un parere personale, ma conoscendola un po’ sono sicuro lei possa pensarla come me: questa unica già storica strage cittadina merita un’altrettanto unica e storica decisione”.
Questi sono soltanto pochi, ma significativi stralci della lettera che il Bocia Claudio Galimberti, storico Ultras dell’Atalanta e leggenda vivente della Curva Nord nerazzurra atalantina, ecco ha indirizzato al presidentissimo della Dea Percassi per chiedergli, in questi giorni di panico, paura, morti ed emergenza per coronavirus, il ritiro dell’Atalanta, dal campionato in corso e sospeso proprio per il maledetto covid-19, virus che ha devastato il capoluogo orobico.
Nota a margine: nei giorni scorsi, alcuni ultras orobici hanno contribuito a pitturare i muri del nuovo ospedale d’emergenza in allestimento presso il polo fieristico bergamasco.
Stefano Mauri