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UN SUGGERIMENTO AI COMPLOTTISTI NEGAZIONISTI DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS

Le teorie complottiste sul virus che terrorizza il mondo

(continua dopo la pubblicità)

Contemporaneamente al diffondersi delle prime notizie sul contagio da coronavirus, è iniziato sui social il tam tam  dei complottisti che lo negano.
Costoro sono ben noti.
Sono gli stessi che fanno propaganda contro i vaccini, a loro giudizio del tutto inefficaci a prevenire le malattie infettive e causa di altre molto gravi, come  l’autismo.
Riguardo all’epidemia in atto, affermano in modo perentorio che non esiste.
Si tratterebbe dell’ inganno ordito da un’alleanza occulta tra èlite egemoni, tra cui “Big Pharma”, la lobby delle multinazionali farmaceutiche. La stessa che starebbe adoperandosi per farci credere che i vaccini sono necessari, lucrando poi sulla loro commercializzazione.
Nel caso del coronavirus, ci sono i complottisti sull’origine del virus (una voce così diffusa da aver contagiato le diplomazie americane e cinesi) e i complottisti negazionisti, che denunciano una macchinazione.
La falsa notizia dell’epidemia sarebbe diffusa ad arte per provocare panico, e poi tirare fuori dal cilindro un vaccino salvifico a cui la popolazione mondiale docilmente si sottoporrebbe,  con immensi guadagni per “Big Pharma”.
È difficile ragionare coi complottisti negazionisti.

Costoro si sentono come il protagonista del film “Essi vivono“, non a caso un cult tra di loro. Il personaggio un giorno scopre, per caso,  che un certo un tipo di occhiali permette di vedere i pericolosi extraterrestri che si sono sostituiti agli umani, assumendone ingannevolmente le sembianze.
I complottisti negazionisti ritengono di possedere quegli occhiali. Gli altri, la maggioranza ignara, e forse un po’ beota, ne sarebbe sprovvista.

Riguardo ai vaccini, considerano tendenziose tutte le fonti scientifiche ufficiali che sostengono la loro utilità e la sostanziale irrilevanza dei loro effetti collaterali.
Al contrario, i complottisti negazionisti considerano prova inoppugnabile della loro tesi tutti i casi, parecchi, in cui genitori di bambini vaccinati denunciano che i loro figli dopo la vaccinazione si sarebbero ammalati di autismo. Per contro, non riconoscono alcuna credibilità agli studi scientifici che dimostrano l’inesistenza di un rapporto di causa ed effetto tra vaccinazione e autismo.
Per forza: i ricercatori di questi studi non possiedono i miracolosi occhiali di “Essi vivono”.
O sono extraterrestri sotto mentite spoglie.

Ebbene: forse riguardo all’epidemia di coronavirus si può riuscire a trovare un terreno di confronto con i complottisti negazionisti.
Io risiedo a Bergamo e da più di due settimane tutti i miei concittadini sanno che negli ospedali locali sta avvenendo qualcosa di inusitato.
Lo sanno perché molti di noi, come me ad esempio, hanno parenti o amici che in quegli ospedali ci lavorano, e il passaparola si è velocemente diffuso, ancor prima che i media si accorgessero della situazione.
Negli ospedali bergamaschi stanno massicciamente affluendo ammalati di polmonite bilaterale intersiziale  bisognosi di cure urgenti. Spesso non c’è  altra scelta che ricorrere alla ventilazione artificiale previo sedazione e intubazione. Niente di più niente di meno di quanto accade quando un paziente deve subire un intervento chirurgico. Solo che questi malati debbono rimanere in quella condizione per molti giorni prima di riprendersi.
Parecchi di loro, in un numero che supera di gran lunga la normale mortalità ospedaliera, muoiono.

Per riassumere lo stato di cose, cito un caro amico medico, che mi ha lasciato senza parole: “Non ho mai visto così tanta gente gravemente malata, né cosi tanta morire.”
Oramai tutti sanno che la polmonite bilaterale interstiziale è la complicanza più seria dell’infuenza da  coronavirus.
Bergamo è nota per la sua articolata rete sanitaria, con svariate strutture pubbliche o private convenzionate.
Propongo a una delegazione di complottisti negazionisti di chiedere di visitarle.
Potranno così scoprire se il personale sanitario delle stesse, prezzolato da Big Pharma, menta.
O, in alternativa, denunciare che questi “angeli in camice bianco”, come molti (anche io !) li considerano per l’impegno con cui si dedicano a soccorrere l’ondata di ammalati, siano in realtà malvagi extraterrestri.
Noi no, ma loro,  con quei portentosi occhiali, possono smascherarli.

Rino Casazza

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Rino Casazza

Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, si è trasferito in Lombardia. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala Di Milano. Ha pubblicato un numero imprecisabile di racconti e 15 romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi in cui rivivono come protagonisti, in coppia, alcuni dei grandi detective della letteratura poliziesca. Il più recente è "Sherlock Holmes tra ladri e reverendi", uscito in edicola nella collana “I gialli di Crimen” e in ebook per Algama. In collaborazione con Daniele Cambiaso, ha pubblicato Nora una donna, Eclissi edizioni, 2015, La logica del burattinaio, Edizioni della Goccia, 2016, L’angelo di Caporetto, 2017, uscito in allegato al Giornale nella collana "Romanzi storici", e il libro per ragazzi Lara e il diario nascosto, Fratelli Frilli, 2018. Nel settembre 2021, è uscito "Apparizioni pericolose", edizioni Golem. In collaborazione con Fiorella Borin ha pubblicato tre racconti tra il noir e il giallo: Onore al Dio Sobek, Algama 2020, Il cuore della dark lady, 2020, e lo Smembratore dell'Adda, 2021, entrambi per Delos Digital Ne Il serial killer sbagliato, Algama, 2020 ha riproposto, con una soluzione alternativa a quella storica, il caso del "Mostro di Sarzana, mentre nel fantathriller Al tempo del Mostro, Algama 2020, ha raccontato quello del "Mostro di Firenze". A novembre 2020, è uscito, per Algama, il thriller Quelle notti sadiche.

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