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Ma questa Juventus lenta, nervosa, stanca, monotona e non sarriana quanto vale?

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Mister Maurizio Sarri (certe dichiarazioni fanno rumore, ma steccano)  scelto a quanto pare dal dirigente juventino Pavel Nedved, arrivato a Torino nella stranissima, scorsa estate, beh avesse avuto voce in capitolo probabilmente avrebbe scelto ben altri giocatori. Sì perché centrocampisti quali Rabiot e Ramsey, solo per fare due esempi, con le alchimie tattiche sarriane, poco o nulla ci azzeccano, no? E puntare troppo sugli eterni acciaccati Khedira e Douglas Costa non ha pagato.

Ciò detto se questa Juve, in questo strano periodo di fine inverno è lenta, nervosa (Bonucci e Matuidi che litigano prima della gara col Lione non rappresentano una bella fotografia), stanca, monotona, ed è stata addirittura sconfitta, nel match d’andata, dai francesi allenati da Garcia (meriterebbe una nuova chance in Italia), ecco qualche responsabilità, fisiologicamente è attribuibile pure allo stesso ingarbugliato, spaesato (la Torino juventina fa per lui?) Sarri.

Cosa vale, dove può arrivare questa Juventus? Lo scopriremo vivendo, ma tra qualche mese, allorquando le bocce saranno ferme, il direttore tecnico Fabio Paratici (presumibilmente manca al Marotta nerazzurra, quanto, il dirigente interista manca a lui e alla Vecchia Signora), tra difesa, centrocampo e attacco dovrà mutare parecchi interpreti.

Già ma Sarri, colui il quale non riesce a trasmettere i suoi concetti a quella che dovrebbe, ma non è, e…difficilmente sarà, se non muterà pelle, la sua compagine rimarrà (a giugno) alla corte del presidente Andrea Agnelli, dal presidentissimo, cioè  che, tanto per intenderci, dall’ex  (rimpianto da molti) coach Max Allegri (vuole l’Inghilterra?) forse, senza pesanti suggerimenti esterni, non si sarebbe separato?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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