Voci, immagini, frasi e comportamento ricampionati hanno permesso ad una mamma di rivivere alcuni momenti insieme alla figlia scomparsa di leucemia nel 2016: “Era come il Paradiso”. Ai non più giovani le scene ricordano quelle del cartone animato Conan e della Torre del Sole di Indastria – IL DOCUMENTARIO
Si chiama I met you. Ed è un documentario straordinario in cui una donna sudcoreana, Jang Ji-sung, ha potuto riabbracciare la figlia Nayeon, morta a soli 7 anni di leucemia nel 2016. Ore passate insieme ad un clone realizzato con la realtà virtuale ricampionando la voce e l’aspetto della bimba da filmati e fotografie e con l’aiuto di alcune bimbe che hanno prestato le proprie parole all’intelligenza artificiale.
L’effetto è incredibile: mamma e figlia scomparsa hanno potuto interagire come allora, su un prato. La scena, che è sembrata assolutamente naturale, ha commosso tutti i presenti, dai parenti agli addetti ai lavori, con Jang che soffia su una torta di compleanno, poi riceve in dono un mazzo di fiori, infine accompagna a letto la bimba per darle la buonanotte. Infine una farfalla fosforescente si posa sul fianco della piccola. Un’ultima carezza e tutto svanisce in una nuvola di luce.
Il documentario, trasmesso dalla Munhwa Broadcasting Corporation (Mbc), è disponibile anche su Youtube e la parte dell’incontro è stata vista in pochi giorni da oltre 9 milioni di utenti. Ha detto Jang: «Ho vissuto un momento felice, il sogno che ho sempre voluto vivere. Era come il paradiso».
Una sorta di miracolo dell’intelligenza artificiale, ma che ai più grandi ricorderà la scena di un famoso cartone animato del 1978, Conan – Il ragazzo del futuro, in cui il Dottor Rao mostra nella Torre del Sole ciò che si può fare nella realtà virtuale:
Manuel Montero
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