La cantante, in gara al Festival di Sanremo, racconta l’episodio in cui rischià di morire. E come Renato Zero la convinse a tornare a cantare: “E da allora mi sono rimessa in marcia”
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In gara al Festival di Sanremo, Rita Pavone si racconta in una lunga intervista. E rivela come nel 2003 rischiò seriamente di morire: “Mi hanno riportata al mondo per un pelo. Se oggi sono qui a Sanremo lo devo al destino che mi è stato amico e a Renato Zero che amico mi è stato altrettanto”.
AORTA OTTURATA – Lo rivela al quotidiano Leggo, cui rammenta quanto le accadde diciassette anni fa: “Avevo piccole fitte al petto a cui però non davo nessuna importanza, cantavo, andavo di qua e di là, ballavo come una matta, fino a che sono piombata a terra ché l’aorta era quasi già bella e otturata. Mi hanno riportata al mondo per un pelo”.
LA RINASCITA – La svolta per tornare sul palco, che calca ormai da 58 anni, avvenne nel 2010, quando Zero la volle sul palco di Villa Borghese per festeggiare i propri 60 anni: “Mi ero ritirata già da cinque o sei anni. Dissi a Renato: “Non annunciarmi, non dire niente…” e arrivai in scena a sorpresa. Scoppiò il finimondo. Così mi son detta: cosa ci faccio a casa, con le mani in mano? E da allora mi sono rimessa in marcia”.
IO E ELVIS – Rita era una star internazionale quando era ancora sedicenne, più volte ospite all’Ed Sullivan Show. E ricorda: “Alla fine di una puntata di cui era ospite anche Elvis Presley, uno dei miei miti, lui si avvicina e mi fa: “Sei in gamba, ragazza. Farai strada e sarà molto lunga”. Toccai il cielo con un dito”. Infatti sono ancora qui, grazie alla mia voce che è rimasta intatta. La faccia no, le rughe mostrano per intero la mia anagrafe. Ma di quelle non mi è mai importato nulla”.
Da Oggi.it