Tutti a parlare, per carità anche giustamente, dei vari Paratici (ma non è che, per il momento, ancora soffre la mancanza di Marotta?), Sartori (a Bergamo non va d’accordo con Gasperini, ma il tandem funziona comunque), Tare, Sabatini, Giuntoli, Ausilio e Marotta, bravi direttori sportivi rispettivamente di Juventus, Atalanta, Lazio, Bologna, Napoli e Inter, quando di Gianluca Petrachi, diesse della Roma allenata da Fonseca (allo stato attuale funge da valore aggiunto) mah se ne parla troppo poco.
Ed è un vero peccato perché l’ex deus ex machina del Torino (addio polemico con l’ex presidente Urbano Cairo) conosce la materia, lavora con passione e, particolare non indifferente lascia sempre un bel segno positivo col suo denso, positivo risultato che, appunto prima al Toro e ora nella capitale, porta frutti al suo datore di lavoro. Chapeau al bravo Petrachi, calciofilo capacissimo che… beh forse meriterebbe di lavorare per un grande, grandissimo e ambizioso progetto calcistico. E se fosse la stessa Roma la sua svolta?
Mister Maurizio Sarri è un grande tecnico e uno straordinario insegnante di football. Ma oltre a essere un pochino meno dogmatico (c’è un altro qualcosa parallelamente al suo canonico 4-3-3), il condottiero tattico della Juventus (a proposito: il presidentissimo Andrea Agnelli avrebbe confermato volentieri Max Allegri, ndr), ecco dato che lavora in un Top Club dovrebbe migliorare nelle pubbliche relazioni e lamentarsi meno.
Non si può proprio sentire infatti che a Firenze, la Juventus ha giocato peggio della Fiorentina perché faceva caldo, no?
Stefano Mauri