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Bob Mancini? Pare nato per fare il commissario tecnico, ci avete fatto caso?

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Sì … Roberto Mancini, più dei pur bravissimi colleghi Antonio Conte (all’Europeo 2016 con l’Italia ha fatto benissimo, ma resta un uomo di campo), Carlo Ancelotti (ma non è che a Napule ha perso il guizzo?) e Massimiliano Allegri (il Max da Livorno o torna alla Juve tra qualche anno, oppure si dedicherà ad allenare qualche nazionale, scommettiamo?), ecco Roberto Mancini il “Bello” detto “Mancio” o “Bob”, colui il quale sta facendo faville attualmente alla guida degli Azzurri, mah … pare sia nato per fare il selezionatore delle rappresentative nazionali.

E alla guida della truppa Azzurra, l’ex allenatore dell’Inter (nella Milano nerazzurra, al netto degli effetti di Calciopoli, il suo primo corso tattico pur vincente, beh non spopolò, no?), appunto… ribadiamolo sta lavorando bene e, grazie a lui a ai suoi calciatori selezionati, scelti e allenati, certamente si guarda a “Euro 2020” con cauto ottimismo.

Per carità… sulla carta probabilmente la Francia, Campione del Mondo non a caso, qualcosina in più dei “Mancio Boys” e di altre rappresentative, sì … ce l’ha. Questo è poco, ma sicuro. Ciò detto per quanto riguarda il resto d’Europa, la squadra “manciniana”, col suo bel gioco corale, pur priva di primedonne, parrebbe attrezzata a sfidare qualsiasi compagine. No?

Ah … Roberto Mancini è cresciuto molto e… dalla panchina, allenando e selezionando, potrebbe togliersi quelle soddisfazioni tipicamente azzurre che non è mai riuscito a togliersi allorquando, nell’Italia, giocava. Che ve ne pare?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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