Dal 4-3-1-2 che lo rese celebre all’Empoli Champagne, mister Maurizio Sarri al Napoli passò al 4-3-3 integralista, coinvolgente, puro, metodico e … assolutista nel senso che faceva giocare sempre e solo i soliti.
Sotto il Vesuvio e a Londra col Chelsea (in Inghilterra sovente è apparso meno rigido) comunque il Rivoluzionario Sarri ha fatto bene, ma ora per lui viene il bello.
Vincere (sotto la Mole Antonelliana, sulle bianconere rive del fiume Po conta soprattutto quello), conquistare i tifosi (la maggioranza lo vede come fumo negli occhi), coinvolgere tutta la rosa nel suo progetto, sostituire l’ abito della festa alla tuta (ma un certo Marcello Lippi, con la Madama d’Italia, ai suoi bei tempi che furono superò alla grandissima questo scoglio), abbandonare la rivoluzione e dedicarsi al governo: questo e tante altre cose aspettano il “pupillo” di Arrigo Sacchi e Adriano Galliani (i due lo volevano anni fa al Milan, ma il presidentissimo Silvio Berlusconi preferì guardare altrove, anziché assumere Sarri il comunista) nella sua nuova avventura juventina. Riuscirà l’ex trainer del Napule nell’impresa?
La materia la conosce, sa il fatto suo ed è pure un vincente, ergo, opportunamente sostenuto da una campagna acquisti cessioni plasmata sulle sue idee e supportato da Agnelli, Paratici e Nedevd (è sempre stata la prima scelta della Triade sostengono quelli che la sanno lunga), sì dai … Maurizio Sarri alla guida della Vecchia Signora potrebbe anche far bene. Scommettiamo?
E Marco Giampaolo (raccomandato a Maldini da Max Allegri) , allenatore e studioso di football che, dopo un periodaccio si è ripreso, calcisticamente parlando a Cremona, Empoli e Genova (alla Sampdoria) riuscirà a ripagare la fiducia che il nuovo deus ex machina “tecnico” Paolo Maldini gli ha dato affidandogli il Milan?
Pure in questo caso Giampaolo e il suo 4-3-1-2 possono farcela. E comunque il calcio più che dai moduli dipende dagli atteggiamenti. Ergo bando ai numeri e ricordiamo che tanto Sarri, quanto Giampaolo sono persone lungimiranti e intelligenti. Ergo buona vita a loro e … vedrete che con un po’ di fortuna la sfangheranno. Chapeau!
Stefano Mauri