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Gli americani seppero subito che Paolo Borsellino avrebbe preso in mano l’indagine sulla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone.
Il rapporto confidenziale dell’Ambasciata di Roma a Washington riportato nel libro “L’Italia vista dalla Cia” (2005) di Paolo Mastrolilli e Maurizio Molinari, è datato 1 giugno 1992:
«…Il ministro ha annunciato che il 30 maggio avrebbe inviato Liliana Ferraro a Palermo per gestire il passaggio dell’intera indagine nelle mani di Paolo Borsellino, viceprocuratore locale e vecchio collaboratore di Falcone. La motivazione della nomina di questo magistrato e che lui sta gia indagando sui complotti mafiosi di cui l’attentato di Capaci e parte…».
Quel nome sconosciuto sull’agenda elettronica di Giovanni Falcone – GUARDA
Il riscontro di questa visita di Liliana Ferraro a Borsellino lo trovai sull’agenda grigia di Paolo Borsellino, sulla quale, mi confermò l’avvocato Fabio Repici – legale di parte civile del fratello del giudice, Salvatore – il magistrato segnava gli appuntamenti avvenuti come promemoria.
Alla data del 30 maggio, dalle 18.30 alle 19.30, sull’agenda grigia di Paolo Borsellino (nella foto) c’è infatti un memo: “Morvillo (L. Ferraro)”, come Liliana Ferraro.
Solo che, mi precisò Repici, che intervistai per il libro “I diari di Falcone” (Chiarelettere, 2018): «Io di una cosa del genere non avevo mai sentito parlare. Né dell’incontro del 30 maggio, tantomeno del fine di un incontro di tale natura. Nei processi su via D’Amelio non ce n’è traccia».
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Edoardo MontolliIL GRANDE ABBAGLIO – CONTROINCHIESTA SULLA STRAGE DI ERBA, di Felice Manti e Edoardo Montolli versione aggiornata – QUI