Maurizio Arrivabene, bresciano rock e del Fare, soprattutto è straordinario uomo di mondo.
Ebbene, causa diciamo il mancato arrivo di risultati prestigiosi: in Ferrari (ma anche alla Juve) è una sconfitta arrivare per troppo tempo secondi, il buon Arrivabene (juventino e ferrarista sincero) da qualche ora non è più il Team Principal della Rossa di Maranello da pista di Formula Uno.
Rimane comunque nel Cda bianconero della Vecchia Signora l’ex capo del presidentissimo juventino Andrea Agnelli (ai comuni tempi alla Philip Morris allorquando si occupavano di marketing e comunicazione in giro per il globo terrestre) e… chissà, magari prima o poi, proprio sulla poltrona di amministratore delegato della Juventus, Maurizio Arrivabene, per occuparsi esclusivamente di strategie e crescite commerciali, potrebbe anche arrivarci. No?
Il mancato rinnovo contrattuale, insomma, l’allontanamento di Beppe Marotta (approdato con fretta sospetta all’Inter) dal quartier generale della Signora Scudetti d’Italia e, la promozione di Fabio Paratici alla guida del settore tecnico bianconero, ecco di fatto ha provocato una netta divisione tra il compartimento sportivo e quello finanziario del sodalizio più blasonato d’Italia. Ma i due settori, fisiologicamente e necessariamente resteranno tra loro collegati e comunicanti. E l’eventuale avvento di Arrivabene quale alter ego di Paratici, alla causa certamente male non farebbe. No?
Stefano Mauri