Marotta, ormai ex amministratore delegato della Juventus, intercettato (nell’ambito dell’inchiesta “Alto Piemonte”) al telefono mentre parlava coi giornalisti della Gazzetta dello Sport, semplicemente, chiedendo numi (ehm … diciamo così) su ciò che avrebbero scritto, ecco… stava facendo il suo lavoro e non ha affatto sbagliato. Quindi il bravo ed esperto calciofilo nulla ha fatto, nel merito, di particolarmente scabroso. E cercare a tutti i costi lo scandalo nel suo operato o in quello della Juve, ben inteso: se qualcuno ha sbagliato è giusto paghi, non è il massimo, ma fa ascolti. Tutti gli addetti ai lavori tuttavia, nel football, in materia di pubbliche relazione cercano giustamente di tirare il più possibile acqua al proprio mulino o a quello del team d’appartenenza. Piaccia o meno, la regola è questa.
Ciò detto, Beppe Marotta, al momento non rimpianto dalla Juve (società alla quale tanto ha dato, altrettanto ricevendo) e dagli juventini, sì … ha una voglia matta di tornare a lavorare e nei giorni scorsi ha ricevuto due proposte allettanti. La prima arriva dall’Inter dove, se l’affare andrà in porto, beh si troverebbe a lavorare col direttore sportivo Ausilio e con mister Luciano Spalletti che conosce molto bene e che forse, mah avrebbe gradito portare a Torino. Il secondo abboccamento invece arriva direttamente dalla Federcalcio, con la Figc che gradirebbe affidare al buon Beppe un ruolo di primo piano nella riorganizzazione della nazionale azzurra.
Restando a Milano Higuain (sembrerebbe che il presidente Andrea Agnelli non abbia particolarmente gradito la gestione del suo caso, oltre a quello di Bonucci, e nei particolari la cessione dell’attaccante Higuain al Milan, ndr), in un’intervista alla “Gazza” dello Sport ha detto che dalla Vecchia Signora bianconera si è sentito scaricato e che ha una voglia matta di vincere col Milan, il suo nuovo team.
Stefano Mauri