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E se fosse stato l’affaire Bonucci ad accelerare la “dismissione” di Marotta?

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Allora, tutti a parlare del fatto che il rivoluzionario ingaggio di Cristiano Ronaldo possa, in qualche modo aver creato delle incomprensioni tra proprietà e amministratore delegato, ma se alla fine, beh fosse invece stato l’affaire Bonucci ad accelerare la dismissione dalla Vecchia Signora sabauda juventina di Beppe Marotta (Chapeau ha lavorato bene, merita applausi, ma qualcosa è successo stante l’addio veloce), proprio colui il quale, giusto otto anni fa disegnò, su input di John Elkann, in sinergia col presidente Andrea Agnelli, allora “amico”, la gloriosa epopea dei sette scudetti consecutivi?

Già pensiamoci un momentino: il buon Leo Bonucci che in dieci mesi fa avanti – indietro sull’asse Milano – Torino, chissà, magari qualche strascico (cessione che non andava fatta o malgestita? Ritorno da gestire diversamente?) può aver lasciato, no? E comunque lo si inquadri, l’andirivieni “Leonardesco” (Bonucci, ndr) col Milan che nel frattempo cambia proprietà, beh un pochino stona conoscendo certi rigori tipici dello stile bianconero, orientamento questo che, per chi se ne andava, ecco una volta escludeva qualsiasi ritorno.

Ciò detto per ora valgono le parole del presidentissimo Agnelli, vale a dire il ciclo bianconero di Marotta si è esaurito fisiologicamente e … per rinnovare o innovare che dir vogliamo, questa Juventus 4.0 ha improvvisamente (ma nulla nasce per caso) deciso di puntare sui quarantenni rampanti per quanto riguarda i conti e … su Fabio Paratici, sì proprio l’ex pupillo di Marotta, e Pavel Nedved (braccio destro di Agnelli) per gli aspetti prettamente calcistici.

Sta insomma nascendo una Juve Globale, che Cr7 (intuizione proprio di Paratici e del supermanager di Ronaldo Mendes) non è arrivato per caso e … gli orizzonti internazionali bianconeri chiameranno a breve facce nuove o innovative strategie.

Il confermatissimo Paratici potrebbe infatti aver bisogno di un braccio destro (Andrea Berta da Madrid, sponda Atletico?), ma anche no, mentre a mister Max Allegri conviene vincere che … con Marotta (Milan e Inter sulle sue tracce) non più operativo sotto la Mole, un certo Antonio Conte mah… potrebbe essere invogliato nel tentare un clamoroso ritorno.

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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