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L’Atalanta che veste pure Radici pensa solo all’Italia, ma “Gasp” non faccia il diesse

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Purtroppo pur non demeritando, anzi … tutt’altro, l’Atalanta non è quindi riuscita ad accedere alla Uefa Europa League e adesso, i nerazzurri potranno dedicarsi esclusivamente al campionato italico. Comunque complimenti alla Dea, al presidente Percassi, ai dirigenti e agli sponsor:  compreso (of course) il vario, variegato, affermato, in costante crescita, eccellente e lungimirante brand Radici Group che … beh sulla casacca nerazzurra ci sta benissimo.

Come è noto, o meglio tornando su un argomento già trattato su queste pagine, ecco è risaputo che i rapporti tra il direttore sportivo Sartori e il tecnico Gasperini non siano al massimo della hit parade di gradimento. Proprio alla vigilia della gara, purtroppo terminata con l’eliminazione dalla kermesse europea col Copenaghen, l’allenatore atalantino attaccò pubblicamente il calciomercato della sua società. E … queste sono cose che non si fanno. Bene ha fatto dunque poi il patron Percassi a parlare col suo “Gasp” per ritrovare la retta via.

Gasperini (difetta un pochino nelle pubbliche relazioni e nella comunicazione) è bravo, conosce la materia, sa il fatto suo e vedrete con Gomez e soci farà bene. Ma certi atteggiamenti stonano un pochino. E il club orobico un diesse ce l’ha ed è bene farlo lavorare.

Ergo massima attenzione alla serie A per i Gasperini Boys, ragazzi abilitati a stupire. E se il coach piemontese inventasse nuove alchimie tattiche per arginare la monotonia (mosse necessarie per smuovere determinate sfide sulla carta problematiche) chissà, magari ne vedremo delle bellissime. No?

Stefano Mauri   

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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