Allora, ma per caso la Juventus capolista, non per casualità o divine grazie, ecco è già in fuga? Mah… organico alla mano e pur con un Cristiano Ronaldo a metà e ancora non inserito pienamente negli schemi, senza dubbio i bianconeri sono forti, anzi fortissimi. Ciò detto il campionato non è chiuso. Tutt’altro.
L’Inter ad esempio, corsara, sbarazzina e vincitrice in quel di Bologna (ma mister Pippo Inzaghi è da serie A?), qualora Spalletti trovasse la quadra a centrocampo, sicuramente alla Vecchia Signora di Torino potrebbe dare parecchio filo da torcere. Discorso analogo vale per il rilanciato Milan di Rino Gattuso, team non perfetto ma migliorabile e potenzialmente in grado di impensierire qualsiasi avversari. Ah da sottolineare in casa rossonera un Higuain in forma splendida e straordinariamente ritrovato (e ritrovatisi) in formato leader. Il rilancio globale del football milanese, tra le altre cose, all’Italia calcistica e al movimento pallonaro italico vedrete gioverà un sacco.
Napoli e Roma? I giallorossi allenati da Di Francesco stanno giocando male e devono assolutamente ritrovarsi. L’impressione? Il tecnico romanista abbisogna di tempo, (ma ce la può fare), per ridisegnare una “Lupa Giallorossa”, ora “Lupacchiotta impaurita”, in una compagine senza inutili patemi, a sua immagine e somiglianza e… per intenderci, (addirittura) migliore parente di quella Roma che, soltanto pochi mesi fa, per un pelo mancò la finalissima di Champions League. Pastore? Il jolly offensivo arrivato dal Psg è un buon giuocatore, ma … ce la farà ad assimilare le alchimie di “Difra”?
Il Napule? Il Ko di Genova con la Sampdoria (complimenti) è di quelli sonanti, ma Carletto Ancelotti non è un “pirlone” da pensionare, bensì resta un coach capacissimo, esperto navigato e … dopo la sosta per la nazionale di Bob Mancini, vedrete, per uscire dai guadi “post sarriani”, beh qualcosina si inventerà. Scommettiamo?
Stefano Mauri