L’incredibile furto in pieno giorno: portate via due corone e una sfera d’oro dal valore inestimabile. Nessun allarme è scattato. I ladri sono fuggiti in bicicletta e poi in motoscafo. E sono riusciti a far perdere le proprie tracce
Comunque vada, resterà negli annali della cronaca nera: l’audace colpo dei soliti ignoti che sottraggono sotto gli occhi di tutti il tesoro della famiglia reale di Svezia sta facendo il giro del mondo.
IL BOTTINO- Il bottino è inestimabile: una sfera d’oro e due corone ornata di pietre preziose e perle del diciassettesimo secolo, appartenute a re Carlo IX e alla regina Cristina. Ma nessuno riesce a spiegarsi come abbiano fatto.
L’ORA DI PRANZO- Secondo le prime ricostruzioni due ladri sono entrati in azione in pieno giorno: all’ora di pranzo, con la cattedrale di Strängnäs – a qualche decina di chilometri da Stoccolma – aperta ai visitatori con i gioielli antichi della casa reale in mostra. Dicono infatti i responsabili della security: “I gioielli erano conservati secondo le più strette norme di sicurezza in vetrine chiuse e allarmate”.
LA FUGA- Ci si immagina dunque telecamere, guardie all’ingresso, e qualsiasi diavoleria tecnologica. Eppure, in un attimo, i tesori spariscono. Quasi impossibile da credere, se non con un piano organizzato alla perfezione e ancora tutto da decifrare. Di certo, un testimone, tale Tom Rowell, spiega al giornale Aftonbladet di aver notato due persone dalle fattezze “non nordiche” fuggire verso un mostoscafo. Forse, addirittura, in bicicletta.
SCOMPARSI- La polizia ha mobilitato elicotteri e navi, ma non c’è stato niente da fare: dei due, al momento, nessuna traccia. Ma le forze dell’ordine non disperano di farcela: “Vendere gioielli di questo tipo è proibitivo: sono tesori nazionali conosciuti da tutti. In genere refurtive di questo tipo vengono recuperate, presto o tardi”. A meno che non si tratti di un furto su commissione di qualche esaltato e ricchissimo collezionista: in quel caso, recuperare il tesoro risulterà più difficile.