Lo scopo di scrivere per questo blog, è farmi conoscere, o per meglio dire far capire il mio mondo creativo. Negli anni ho cercato di sperimentare diversi modi di raccontare storie e solo negli ultimi tempi sono riuscito ad avere un riscontro più immediato dei miei film. Ci sono stati anni in cui sperimentavo strutture particolari e storie complesse e all’apparenza assurde. Ma che nella testa, forse solo nella mia, avevano un senso. Oltre alle strutture, il mio interesse è sempre caduto su personaggi particolari e il più delle volte fastidiosi ed inquietanti. Ho avuto ed ho la fortuna d’avere persone che mi stimano e credono in progetti e protagonisti estremi. Grazie ad un caro amico, Piero Cavalli, che mi ha riversato tutti i miei vecchi film da whs a digitale posso caricarli in internet e riproporli con i pregi e i difetti del caso ( la qualità perde tantissimo con il passaggio indignate). Oggi vi vorrei parlare di uno di questi : “ Squillo”. Tra il 2000 e il 2001, ho avuto la fortuna di conoscere attori teatrali, che finito il corso d’arte drammatica erano alla ricerca di un linguaggio diverso dal teatro, per sperimentare. Per me, che ero abituato, a usufruire solo di cari amici, parenti (Il più delle volte costretti. Ne sa qualcosa mia cugina Sabrina o Cristian, che ad onor del vero poi si divertivano.) Fu una scoperta illuminante. Poter lavorare molto di più sulla psicologia del personaggio e vedere che l’attore lo impersonava aggiungendoci emozioni e movimenti che non avevo pensato. Non voglio raccontarvi troppo della storia che vedrete, praticamente non vi dico nulla. Nel video caricato su you tube dice : “Una rappresentazione, purtroppo sempre attuale, di persone psicologicamente disturbate.” Che dice tutto e non dichiara nulla. Chi mi conosce sa che cerco d’avvolgere la storia in un’aurea di mistero, per incuriosire e stupire. Per cui vi invito a vedere questo piccolo cortometraggio del 2001, dura circa quattro minuti. Potete farcela. Vi racconto però il lavoro realizzato con l’attrice. Manola Capoferri. Ricordo d’averla conosciuta dopo aver visto una sua rappresentazione a teatro. All’apparenza mi sembrava una donna irraggiungibile. Aveva un modo di porsi accattivante, con abiti vistosi, tacchi alti e ben truccata. Ero a dir la verità intimorito dall’ approcciarmi con lei. Poi ho capito che dietro quella seducente visione si celava una donna meravigliosa, gentile e sensibile che si è lasciata trasportare nei miei personaggi per anni. Senza remore o difficoltà. Ancora oggi dopo tanti anni, impegni permettendo, ogni tanto riesce ad essere in qualche progetto. Ed è bello capire che oltre ad un rapporto puramente collaborativo, possono nascere amicizie che si prolungano nel tempo. Buona visione e presto novità sul mio modo di raccontare storie e vite.
https://www.youtube.com/watch?v=fBzfKXuECpg