La tesi è diventato un libro, “Il cibo ideale” in cui la giovane spegava come alcuni alimenti aiutassero a sopportare la chemioterapia. A Francesca Pirozzi è stata dedicata anche una onlus. Diversi i testimonial illustri del suo volume
Quando Francesca Pirozzi è morta, nel 2016, ad appena 24 anni, stava lavorando ad una tesi di laurea sulla propria malattia, o meglio su come l’alimentazione potesse aiutare a sopportare la chemioterapia. Ora quella tesi l’ha conclusa suo padre. Ed è diventata un libro.
LA STORIA- Francesca viveva a Pesaro. Morì per un linfoma di Hodgkin. Il libro, concluso dal papà, si chiama “Il cibo ideale: consigli di nutrizionisti e chef stellati ai malati oncologici” e ha diversi testimonial illustri.
IL RICORDO- Il padre Marco, che ha aperto una onlus dedicata alla figlia, scrive sul sito dell’associazione: “Francesca era una ragazza normale, riservata, sempre attenta a tutto, puntuale, precisa: la facevo sempre ridere per questo suo essere “perfetta””.
LA MALATTIA- Fu dopo l’iscrizione all’università di Modena per seguire il corso in scienze erboristiche che Francesca si ammalò: “Purtroppo a maggio 2015, dando colpa alle troppe cose che faceva, sentiva una stanchezza che si faceva sempre più forte. Un esame ha evidenziato la presenza di un linfoma di Hodgkin che ad agosto 2016 ha vinto. Francesca ha continuato a studiare, a dare gli esami, fino a preparare la tesi. Sul letto di ospedale, dove prendeva appunti su tutto quello che le succedeva quotidianamente, si era promessa di raccontare la sua esperienza per essere utile a chi come lei l’avesse dovuta affrontare. E voleva farlo con un libro. Questo è l’impegno che mi sono preso, un modo per continuare a sentirla vicina”. Il ricavato delle vendite del libro andà alla ricerca oncologica svolta dall’università di Urbino.