Per carità non è che la meravigliosa vittoria della Roma sul presuntuoso, irritante, svuotato Barcellona ha risolto tutti i problemi dal calcio italico. Tutt’altro: da fare per rilanciare l’Italia nel e del pallone c’è tanto. Ma non tutto è da buttare. E se non ci credete guardate la Roma di Eusebio Di Francesco, l’Atalanta di Gasperini o la Lazio di Inzaghi.
La (per carità pur illuminante) Juventus del pur bravo Max Allegri? Bella squadra ma non è il massimo. Il Napoli di Sarri? Troppo incazzoso, anche se bello a tratti, metodico, abitudinario, schematico, scolastico e rinunciatario: che non si rinuncia anzitempo a giocare in Europa o in Italia solo per inseguire il sogno scudetto. Capito?
Allenatore bravo, preparato e rivoluzionario, Di Francesco è a torto sottovalutato dai colleghi, dai mass media e dagli sportivi, ma quest’anno, allenando la rosa giallorossa: per la cronaca compagine tatticamente non sulle sue corde e costruita da e per lui, beh sta facendo vedere cose straordinarie. Se ci crede e con un pizzico di fortuna i lupacchiotti possono vincere la Champions. Impresa durissima, ma non impossibile.
Applausi per De Rossi e soci: meritano la Coppa dalle Grandi Orecchie più della Juve che parla sempre e solo di magnifica ossessione europea, ma sul campo e dietro la scrivania fa pochissimo per vincere lontano dalla penisola italica. A proposito di Juventus: Simone Inzaghi con la Lazio offre spettacoli tanto vincenti quanto avvincenti. Per vedere l’effetto che fa o, per mischiare le carte, a Torino, i vertici bianconeri farebbero bene a lasciare libero Max Allegri a giugno per puntare proprio su Inzaghi. No?
Gasperini? A Bergamo pur non andando d’accordo col suo direttore sportivo Sartori anche in questo campionato viaggia forte. E’ comunque da top club o da nazionale. Provare, sostenerlo e credere!
Stefano Mauri