Quindi aspettando tempi migliori e un vero commissario tecnico di nome (Roberto Mancini è in pole position per il delicato ruolo, ma occhio alle quotazioni di Carletto Ancelotti e, dell’outsider esperto Ranieri, ndr), la nazionale azzurra riparte dunque dal selezionatore – traghettatore Gigi Di Biagio (uomo forte della Federcalcio) promosso dall’Under 21. Ma era davvero il caso di riprendere, un discorso così importante, da un tecnico di poca esperienza, comunque a tempo e, senza il giusto carisma? Mah!
E poi perché Buffon è tra i convocati e l’attaccante Balotelli: per la cronaca il miglior centravanti italiano, no?
Insomma, i primi passi dell’Italia post Sventura, fu Ventura (ah che errore affidare a lui la panca italica) non sembrano dei migliori. Questo con la speranza che i fatti poi ci smentiscano.
Detto tuttavia fuori dai denti, beh suona stonato, ribadendo il concetto, che il percorso dell’Italia fuori dal Mondiale di Russia parta dal buon e onesto Di Biagio (sta forse pensando lecitamente troppo a lui?), quando invece poteva e doveva partire da un top trainer del calibro di Mancini, Claudio Ranieri o Ancelotti. Che ve ne pare?
Capitolo Gigi Buffon? Per carisma, attaccamento alla carriera, voglia, passione e pathos il portierone (fino a giugno?) della Juve non si discute, ma dato che un ciclo deve ripartire non sarebbe stato meglio partire subito dando fiducia a uno tra i vari e bravi Donnarumma, Sirigu, Perin o Meret? Insomma, se rivoluzione doveva essere, mah … occorreva maggior coraggio.
Stefano Mauri