<Francesco Totti non correva più e gli altri giocatori si deprimevano se lo facevo giocare. Pallotta mi aveva fatto chiaramente capire che avrebbe venduto i migliori. Ho portato la Roma al 2° posto, davanti al Napoli. E ora il Napoli non lo prendete più. Inter? In società non spendono niente e l’ambiente è a un passo dalla follia, tipo Roma: sempre sul filo dell’equilibrio. Vogliono Vincere? Con questa Juve che ha due squadre, non si vince una fava!>
Questo il sunto di una conversazione privata (e chiaramente rubata e passata alla stampa) e beccata, captata, pubblicata sul Corriere della Sera. Chi ha parlato in questo modo? L’allenatore (già ex?) a tempo… evidentemente, dell’Inter Luciano Spalletti. Il quale prontamente così si è difeso: <Un attacco cosa ho detto di male?>.
L’impressione? Ecco il Regno Nerazzurro dello Sciamano Toscano pare destinato, salvo colpi di scena per carità, a chiudersi a giugno. No?
Chi al suo posto? Mah … Garcia, Giampaolo, Sarri, Simeone o Simone Inzaghi. Conte? Costa troppo per la proprietà meneghina interista. Ma all’Inter serve innanzitutto un club forte e un parafulmine, per intenderci uno tra Riccardo Ferri e Materazzi, che funga da team manager e faccia da scudo tra spogliatoio ed esterno.
Maurizio Sarri? Appare, nonostante il passo veloce, provato da questo Napoli. Vuole migrare all’estero o all’Inter?
Ah … Roberto Mancini si è promesso alla nazionale azzurra guidata, per il momento, dal traghettatore (ma il ruolo di ct gli si addice) Gigi Di Biagio? Forse sì, ma al ruolo di commissario tecnico dell’Italia punterebbe anche Ranieri.
E se fosse invece Spalletti l’erede dello sventurato Ventura? Mistero.
Stefano Mauri