Allora prima, sorretto dalla Dea Bendata (e non è una colpa che la fortuna aiuta gli audaci, ndr) col suo Napoli ha vinto meritatamente sul difficile campo dell’Atalanta in quel di Bergamo. E fin qui… applausi e complimenti, che i tre punti arrivati dalla terra orobica, un pochino profumano, Juventus permettendo, di scudetto.
Poi però, ancora una volta, a bocce ferme, intervistato nel consueto dopo gara, mister Maurizio Sarri è tornato a indossare i panni del “Piangerò”, personaggio che in fondo ahinoi, un pochino gli appartiene e si è a modo suo “scagliato” contro la Juventus (è la sua ossessione?) “colpevole”, secondo il tecnico toscanocampano di giocare troppo spesso, udite … udite prima del suo Napule e contro avversari sulla carta abbordabili.
Prontamente la Lega Calcio ha risposto che il calendario in realtà è in pareggio su tutto nel senso che l’equilibrio su chi dovrebbe giuocare prima, o dopo, ecco è in parità e in assoluta garanzia.
La Juve poi, tra Champions League e Coppa Italia, competizioni dalle quali la compagine partenopea è stata eliminata, necessariamente dovrà esibirsi con modalità differenti e anticipate, per forze di cose, dagli azzurri napoletani. Con buona pace del piangina Maurizio Sarri, calciofilo capacissimo che quest’anno sta facendo benissimo, è in corsa per vincere il campionato ma, che difetta assai in materia di relazioni pubbliche. O no?
Nota a margine: Piangerò Sarri ha inoltre avuto un piccolo, fisiologico scazzo con Insigne al momento del cambio e ha infine polemizzato col direttore generale juventino (a dai …) per questioni di calciomercato. Insomma, pur primo in graduatoria, Maurizio non appare eccessivamente nervosetto? O fa così, vecchia volpe per far quadrato attorno a se e alla squadra?
Stefano Mauri