MILANO – Dai ‘cavadenti’ dei film western che anestetizzavano i pazienti con il whisky a oggi sono trascorsi anni luce, eppure la paura del dentista è ancora fortemente radicata e molti preferirebbero affrontare qualsiasi altra situazione piuttosto che sedersi su quella ansiogena poltrona.
Un’ansia o a volte un vero e proprio terrore che molto spesso affonda le proprie radici nell’infanzia, al punto che colpisce fino a un bambino su due. Un timore a vari livelli che ha ripercussioni non solo a livello psicologico, ma che soprattutto incide sulla salute odontoiatrica futura dei pazienti e di conseguenza sui costi del sistema sanitario nazionale.
Adulti che hanno manifestato tale ansia/paura in tenera età sono infatti destinati ad essere sottoposti a trattamenti più complicati e costosi e a convivere con il disagio dovuto a una carente funzionalità del cavo orale.
AVVIATA LA RICERCA SCIENTIFICA
Su questi aspetti si è quindi soffermata l’attenzione del ministero della Salute che ha valutato gli studi e le ricerche avviate in tal senso dai migliori centri odontoiatrici italiani.
E’ il caso, tra altri due in Italia, del Dipartimento di Odontoiatria Materno Infantile dell’Ospedale Istituto Stomatologico Italiano.
Il progetto verrà presentato,proprio dal dottor Paglia e dal suo gruppo di lavoro dell’Istituto Stomatologico Italiano di Milano, alla stampa sabato 7 ottobre nella sala Pirelli del Palazzo Pirelli di Regione Lombardia. Nel 2015, infatti, a seguito dello specifico Bando legato al centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie del Ministero della Salute, l’unico vincitore in ambito odontoiatrico è infatti risultato il progetto messo in atto in tre regioni italiane, tra cui la Lombardia e proprio grazie alla ricerca avviata anche dal gruppo di lavoro guidato dal dott. Luigi Paglia, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Odontoiatrico milanese.
LO STUDIO DEL DOTT. LUIGI PAGLIA
Il ricercatore e il suo gruppo hanno dato vita a un interessante e particolare studio tuttora in atto, che esamina in modo sistematico le scale di misurazione della paura del dentista nel bambino presenti in letteratura. Il fine della ricerca è quello di determinare le metodiche di intervento standardizzate più adatte a far sì che il paziente e la sua famiglia eseguano con esattezza e puntualità le cure prescritte, superando lo stato d’ansia o addirittura la paura.
Una situazione ampiamente diffusa di cui il dottor Paglia ha presentato dati statistici ed economici in giugno a Bologna al IV congresso nazionale della SIOI, la società italiana di odontoiatria infantile che conta oltre 1000 iscritti in Italia.
Sono state scelte due scale pensate per bambini e adolescenti, la MCDAS e la CFSS-DS che pongono al bambino domande su possibili situazioni in cui potrebbe trovarsi quando è seduto sulla poltrona del dentista e a cui deve rispondere secondo una scala di valori da cinque punti che vanno da “per niente spaventato” a “molto spaventato”.
In Italia ancora non erano state validate scale di misurazione adeguate per il territorio. Sappiamo infatti che la paura è condizionata anche da fattori ambientali e culturali. Proprio per questo motivo è nata la necessità di validare una scala adatta per il territorio Italiano.
(continua dopo la pubblicità)
Quando i lettori comprano attraverso i link Amazon ed altri link di affiliazione presenti sul sito - nei post in cui è presente un prodotto in vendita - Fronte del Blog potrebbe ricevere una commissione, senza però che il prezzo finale per chi acquista subisca alcuna variazione.