Non solo Fonzie. Henry Winkler, dal 1974 al 2015 ha girato 30 film, una ventina dei quali usciti anche in Italia, è apparso in altre 10 produzioni tv americane mai arrivate da noi, diretto quattro pellicole e scritto un libro
New York (U.S.A.)
Henry Franklin Winkler è conosciuto soprattutto per il suo ruolo di Arthur “Fonzie” Fonzarelli, nella travolgente sit-com televisiva “Happy Days”. Nato il 30 ottobre 1945, nel West Side di Manhattan, figlio di Ilse Anna Marie Winkler e Harry Irving Winkler, presidente di una società di legname, ebrei emigrati da Berlino nel 1939, alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Henry, che ha una sorella, è cresciuto nelle tradizioni del giudaismo conservatore, anche se non praticante. La famiglia partecipa alla Congregazione Habonim, dove sua madre, casalinga, gestisce un negozio di oggetti giudaici.
Henry Winkler non solo Fonzie
Il futuro Fonzie, da bambino, è ansioso a causa di una sua dislessia mai diagnosticata, e per questo è considerato “lento, stupido, incapace di crescere, scrivere, leggere”. Suo padre, che parla 11 lingue, non capirà mai i problemi di Henry a scuola e lo punirà spesso e volentieri. Dopo la morte dei suoi genitori l’attore affermò che non ebbe mai un buon rapporto con loro, e che proprio per la sua dislessia non diagnosticata suo padre lo chiamava “cane muto”.
Superati quegli anni, Winkler frequenta la McBurney School e nel 1967 consegue la laurea all’Emerson College, per poi ottenere un Master nelle Belle Arti alla Yale School of Drama, nel 1970. Nel 1978, l’Emerson College concede a Henry un dottorato honoris causa in Lettere, iniziativa poi emulata anche dall’Austin College.
CON MICHAEL KEATON
Vita di provincia
Nello stesso anno sposa Stacey Furstman con la quale avrà due figli, Zoe Emily (1980) e Max Daniel (1983). Con la coppia vive anche Jed Weitzman, nato dal precedente matrimonio di Stacey.
«Fin da bambino sognavo di diventare un attore», dichiara Winkler in un’intervista. «La mia prima apparizione in televisione mi fu pagato 10 dollari».
È stato attore, regista, produttore tv e scrittore
Dopo aver lavorato in teatro a Washington, rientra a New York, dove si mantiene girando spot televisivi, così da poter fare gratis il cabarettista nei localini della città.
È però conosciuto soprattutto per il suo ruolo di Arthur “Fonzie” Fonzarelli, nella travolgente sit-com televisiva “Happy Days” – Un personaggio inizialmente osteggiato dai produttori
Il suo esordio ufficiale avviene nel 1973, nella quarta stagione del “Mary Tyler Moore Show”, serie televisiva trasmessa per anni anche in Italia, ed è grazie al produttore Tom Miller che, nel 1974, ottiene il ruolo di Arthur Herbert Fonzarelli, soprannominato “The Fonz” o “Fonzie”, nella serie “Happy Days”. Il regista-produttore Garry Marshall, cercava per questo ruolo un tipo biondo, italiano, ma evidentemente il provino di Winkler gli fa cambiare idea.
CON ADAM SANDLER
Il telefilm, ambientato a Milwaukee (nello stato del Wisconsin), è imperniato sulle vicende quotidiane della famiglia borghese dei Cunningham, tra gli Anni 50 e 60, e mette in scena la vita, l’amicizia, l’amore, le feste, il cinema, la cultura, la musica, il divertimento e lo stile di vita abituale di quella generazione di adolescenti statunitensi che hanno vissuto il sogno americano fino alla vigilia della guerra con il Vietnam.
Dopo i giorni felici…
In principio, i dirigenti della tv ABC non vogliono vedere quel suo giubbotto di cuoio (noto in Italia come “chiodo”), in quanto poteva dare un’idea di coatta delinquenza. Così, nei primi 13 episodi di “Happy Days” Winkler indossa due diversi tipi di giacche da vento. Marshall discute con i dirigenti circa la giacca, e alla fine si arriva a un compromesso: Fonzie può indossare la giacca di pelle solo nelle scene dove appare con la sua moto, ma il fatto divertente è che da quel momento in poi, lui si vedrà sempre con la sua moto.
All’inizio, il personaggio di Fonzie rimane comunque ai margini delle situazioni, ma con il tempo finirà gradualmente per occupare quasi una posizione da protagonista.
HAPPY DAYS
Dopo la fine di “Happy Days” (l’ultimo episodio va in onda nel settembre 1984), Winkler si concentra sulla regia girando film e serie tv (tra cui “Alla scoperta di papà” (1988), interpretato da Billy Crystal e “Un piedipiatti e mezzo” (1993) con Burt Reynolds.
Dal 1974 al 2015, Henry gira anche una trentina di 30 film (molti dei quali usciti anche in Italia), tra cui “Crazy Joe” (1974), diretto da Carlo Lizzani, un poliziesco ispirato alla vera storia del gangster Joe Gallo, assassinato nel 1972.
Per finire come direbbe Fonzie: «Fra 100 anni non ci saremo più. Voi sarete morti, io mi trasferirò in California!»
Ehi, grazie Fonzie.
Primo Terzi per Cronaca Vera