Georges Bataille lo afferma chiaramente: «due avvenimenti decisivi hanno segnato il corso del mondo: il primo è la comparsa degli utensili (e quindi del lavoro); il secondo è la nascita dell’arte (e quindi del gioco)».
Sin dai dipinti rinvenuti nelle grotte, risalenti al tempo in cui l’uomo non sapeva ancora coltivare, ritroviamo nell’atto di disegnare, l’arte, che in quanto tale, è in opposizione alle azioni utili alla mera sopravvivenza.
E proprio il disegno come prima istanza di «cominciamento» ritorna, finalmente, come protagonista a Lugano per il secondo anno consecutivo. In quattro giornate, dal 14 al 17 settembre, si è svolta al Centro Esposizioni, la fiera dei lavori su carta:
‘La WOPART, Work on Paper fair Lugano’.
L’esposizione comprende ben 75 gallerie provenienti da 14 paesi, le quali rendono la rassegna di quest’anno raddoppiata nei sui numeri, rispetto l’anno precedente.
La forza di questa innovativa fiera d’arte, è quella di portare alla luce opere di grande valore come i bozzetti, gli schizzi, le tavole di progetto, oltre che ad opere pensate e realizzate su carta come “Concetto spaziale” di Lucio Fontana datata e descritta così: “ante 1965, carta Fabriano con buchi”.
Grazie a questa esposizione si riporta ad oggi il riconoscimento dell’importanza del disegno, come primo atto creativo e virtù creatrice, oggi ancora necessaria all’uomo.
Disegni antichi e contemporanei, vivono insieme nello stesso spazio, facendo convergere tempo e luce nel medesimo luogo. Il pubblico ben distribuito, secondo percorsi autonomi e ogni volta diversi, si muove libero nei padiglioni, e con diritto alla tranquillità di guardare un disegno di Guercino, o una serigrafia di Banksy. Con anche la possibilità di chiedere informazioni ai galleristi che presiedono i loro stand.
La dicotomia tra lavoro e arte, individuata all’
inizio della civiltà, paradossalmente, la ritroviamo in questo scrigno delle meraviglie che ospita capolavori normalmente esposti a New York, Londra, o Ascona, e in questo tempo di intrattenimenti e materialismo.
Infatti le opere su carta, oltre ad essere il luogo di incontro diretto tra uomo e mondi altri, oggi offrono anche la possibilità di possedere lavori di artisti antichi o contemporanei a prezzi di gran lunga ridimensionati, rispetto a dipinti o sculture degli stessi.
Si apre quindi, nel vicino Canton Ticino, un mercato che nel mondo ha già un notevole e crescente riscontro commerciale.
Bataille insiste sulla nozione di “cominciamento”: Lascaux e le sue pitture rappresentano il momento e il luogo in cui cominciarono gli uomini.
È lì che oggi bisogna ritornare per ritrovarci?
Forse grazie al disegno, detto dal Vasari “padre sì tutte le arti” possiamo trovare un passe-partout per andare verso di noi.
1 – Georges Bataille, Lascaux. La nascita dell’arte (1955), tr. it. Mimesis, Milano 2007, p. 34.