Il racconto di Rino Casazza per Cronaca Vera. Il nostro autore in un thriller in due puntate comparso anche sul sito del noto settimanale
Rincantucciata in un angolo della pensilina, Angela tiene l’ombrello aperto a mo’ di scudo, per ripararsi dagli spruzzi d’ acqua sventagliati dalle raffiche di vento.
Alle ventitré e trenta, sotto quell’ incredibile diluvio, Piazza Castello è rivelata, a squarci, solo dai fari delle rare automobili che procedono lente nel nubifragio, e dalla luce livida delle saette.
– Vallo a sapere che si scatenava una bufera! – esclama Flavia, appiattita contro l’altro angolo, l’alta figura stretta nell’impermeabile con cappuccio.
Angela è parecchio agitata.
A quest’ora potevano essere al calduccio a casa di Rossana, dove avevano trascorso tutto il giorno a studiare.
Invece Flavia, sottovalutando il minaccioso oscurarsi del cielo, l’ aveva convinta a declinare l’invito a trattenersi anche per la notte.
Angela non riesce ad allontanare l’inquietudine nemmeno con la facile battuta che l’amica, una stangona di uno e ottanta, soprannominata malignamente “Lockness” per il volto disarmonico, d’una bruttezza quasi inguardabile, è la compagna ideale per uscire di notte con un tempo da lupi.
La colpa è sua: per impressionare le altre, se n’era uscita con quell’ infelice congettura sugli efferati delitti di Dalmine e Cavenago, finendo per rimanerne suggestionata.
Ma il fatto che i corpi delle due ragazze orrendamente trucidate a colpi di coltello siano stati rinvenuti vicino al casello autostradale, non autorizza affatto a sospettare che il maniaco omicida viaggi abitualmente sull’ Autostradale Milano-Bergamo.
O no?
Oh, basta.
Deve piantarla di interessarsi alla cronaca nera. Soprattutto lasciar perdere i particolari più macabri ( quei due casi ne erano, ahimé!, pieni, per l’accanimento dell’ assassino nel colpire il viso e e gli attributi femminili delle vittime…), invece di soffermarvisi con morbosa curiosità…
(continua su Cronaca Vera)
Rino Casazza per Cronaca Vera
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