Il football italico di provincia: che siamo tutti provinciali in fondo, beh è una cosa seria… più del Babà.
A Bergamo sponda nerazzurra atalantina della città, laddove il club presieduto da Percassi è un popolo, ecco i tifosi nerazzurri, col bravo mister Gasperini ormai eletto a guida (o Vate fate voi) della piazza, con profonda, partecipe e commossa attesa e con le casacche ad hoc griffate dallo sponsor speciale Radici Group aspettano fiduciosi il debutto, ahinoi al Mapei Stadium di Reggio Emilia (il templio calcistico orobico non è a norma attualmente per le coppe europee) dove è in arrivo l’Everton.
E … la voglia di fare uno scherzetto da prete agli inglesi, sottotraccia è … vivissima.
Spostiamoci di qualche chilometro, pur restando in clima provinciale e, virtualmente viriamo su Verona ove, al contrario del capoluogo bergamasco, calcisticamente parlando il momento è gramo. E… nella patria di Romeo e Giulietta, l’allenatore gialloblù Pecchia rischia un sacco. In preallarme ci sarebbe, pronto a subentrare, Mimmo Di Carlo. Mentre sullo sfondo, condizionale d’obbligo, la procura federale avrebbe aperto un indagine per verificare chi sia il reale proprietario (tra Setti e Volpi) del Verona. Bufala pre autunnale questa, o… gramo sussurro da approfondire? Lo scopriremo vivendo che il football di provincia è roba seria.
Stefano Mauri