Quindi se ne è accorto pure il libidinoso commissario tecnico Ventura che… il modulo 4-2-4 (anche se in realtà è un 4-4-2 più spinto e offensivo) a lui caro ecco, con questa nazionale azzurra, stante gli interpreti attuali poco c’azzecca. Sì, il brutto Ko patito con la Spagna e la vittoria di misura su Israele, indubbiamente hanno fatto emergere pregi (pochissimi), difetti (immensi) e difficoltà degli azzurri… a interpretare uno spartito a loro, apparentemente almeno, poco congeniale. Ergo secondo i soliti bene informati, dai prossimi appuntamenti si dovrebbe cambiar spartito! Ventura permettendo, of course.
E…ragionando nel solco del cambiamento… perché, coinvolgendo l’italianizzato Jorginho, non interpretare allora quel 4-3-3 (sarriano di Sarri: chissà se davvero, tra qualche mese lascerà Napoli?) che, con Verratti (tutto tranne un trequartista o un tuttocampista da 4-4-2), Insigne (deve dimostrare di essere un grande in Europa), Bernardeschi, Berardi (cosa farà da grande?), Zappacosta, Immobile, Parolo, Candreva, Bonucci e soci, beh, magari saprebbe stupire ed emozionare?
In archivio l’Italia del football spazio al campionato che ritorna e alle coppe Europee in arrivo. Juve, Napule, Milan, Roma, Inter, Lazio, Atalanta (dai Gasperini sa come si può stupire…), Torino, Sampdoria (sono da zone alte queste due squadre), Verona (Pecchia rischia, la sua panchina balla la samba, ndr) e socie hanno una gran voglia di tornare sul rettangolo verde.
Stefano Mauri