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Rupia, fine dell’esperimento Modi

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Nei giorni scorsi è giunto alla fine l’esperimento di Narendra Modi sulla circolazione monetaria e in India hanno cominciato a fare i conti sui suoi risultati. L’esperimento consisteva nel mettere fuori circolazione le banconote di valore superiore a 500 rupie (€6,50), costringendo i detentori a depositarle in banca o a cambiarle. Scopo dichiarato: colpire le transazioni criminali, l’economia sommersa e l’evasione fiscale.

L’effetto immediato del provvedimento, messo in vigore da un giorno all’altro, è stato poco meno che tragico. Davanti alle banche si sono formate code chilometriche di gente venuta a cambiare i propri risparmi, che in India sono ancora detenuti sopra tutto in contanti. La prospettiva, al di sopra di un certo versamento, era quella di venire interpellati dal Fisco e di dover dimostrare a un interlocutore diffidente e malevolo la provenienza dei soldi.

Il contraccolpo meno immediato è stato anche peggiore. Buona parte dell’economia indiana si regge su piccole forniture pagate in contanti. Questa piccola economia è stata gettata nel caos. Le catene produttive sono state disorganizzate: i clienti non potevano pagare, i fornitori non potevano incassare. Risultato, il rallentamento dell’economia, che prima era quella che cresceva più rapidamente al mondo. Certo, l’ultimo dato trimestrale non è disastroso: con il 5,7% di crescita sull’anno prima, da noi parlerebbero di miracolo economico. Ma per l’India, è un brutto colpo.

Non è certo che l’esperimento abbia avuto successo. Il 99,8% delle banconote tolte di mezzo è stato convertito: vuol dire che i proprietari non avevano paura di essere individuati. Il crimine organizzato deve aver trovato altre vie per farsi pagare i suoi discutibili servizi. Unico cambiamento positivo, l’aumento dei conti in banca e dei mezzi amministrati, che potrebbe, col tempo, dare un po’ di slancio all’economia.

Nell’insieme, l’esperimento si presta a qualche considerazione. Che un capo dell’esecutivo possa infliggere al proprio Paese una tortura poco meno grave di una guerra, con motivazioni poco convincenti, ci dice che in effetti la democrazia è difficile. Il sogno degli Stati di oggi è di controllare tutta la vita di tutti (meno lo 0,01% di straricchi, che dominano lo Stato) in modo da poterla tassare. E se per prendere una rupia o un euro provocano un danno di dieci, fa niente. Mala tempora currunt.

Paolo Brera

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Paolo Brera

Paolo Brera è nato nel secolo scorso, non nella seconda metà che sono buoni anche i ragazzini, ma nell’accidentata prima metà, quella con le guerre e Charlie Chaplin. Poi si è in qualche modo trascinato fino al terzo millennio. Lo sforzo non gli è stato fatale, ma quasi, e comunque potete sempre aspettare seduti sulla riva del fiume. Nella sua vita ha fatto molti mestieri, che a leggerne l’elenco ci si raccapezza poco perfino lui: assistente universitario di quattro discipline diverse (storia economica, diritto privato comparato, eocnomia politica e marketing), vice export manager di un’importante società petrolifera, consulente aziendale, giornalista, editore, affittacamere e scrittore. Ha pubblicato una settantina di articoli scientifici o culturali, tradotti in sei lingue europee, due saggi (Denaro ed Emergenza Fame, quest’ultimo pubblicato insieme a Famiglia Cristiana), due romanzi e una trentina di racconti di fantascienza, sei romanzi e una decina di racconti gialli, più un fritto misto di altri racconti difficili da definire. Negli ultimi anni si è scoperto la voglia di tradurre grandi autori, per il piacere di fare da tramite fra loro e il pubblico italiano. Questo ha voluto dire mettere le mani in molte lingue (tutte indoeuropee, peraltro). Il conto finora è arrivato a quindici. Non è che le parli tutte, ma oggi c’è il Web che per chi lo sa usare è anche un colossale dizionario pratico. L’essenziale è rendere attuali questi scrittori e i loro racconti, sfuggire all’aura di erudizione letteraria che infesta l’accademia italiana, e produrre qualcosa che sia divertente da leggere. Algama sta ripubblicando le sue opere in ebook, a partire dalla serie dei romanzi con protagonista il colonnello De Valera.

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