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Gilardino: così è sfumata la Cremonese

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Allora, aspettando di trovare (e non c’è alcuna fretta in proposito) una squadra che lo faccia sentire al centro del progetto indipendentemente dalla categoria d’appartenenza, ecco l’attaccante Alberto Gilardino, alla Gazzetta dello Sport ha rilasciato una bella intervista parlando un pochino di tutto. E… a precisa domanda postagli dal giornalista – intervistatore Nicolò Schira (penna guizzante nel senso che ha il guizzo), beh il Gila ha parlato pure di Cremona. Sentite, ehm… leggete e leggiamo quanto segue:

Sembrava a un passo dalla Cremonese.

<Il Cavalier Arvedi mi voleva conoscere e ci siamo incontrati una volta a Cremona. Lo stimo molto, ma non mi capacito come possa affidarsi a persone incompetenti. Mi sono sentito usato da questa vicenda in cui si è sfruttato il mio nome in maniera poco corretta. Posso garantire di non aver mai parlato di soldi con loro. Mi è dispiaciuto leggere e sentire certe cose, soprattutto per la persona che sono: non dovevano comportarsi così. A livello del calcio c’è sempre più mediocrità a livello umano>.

Insomma, probabilmente l’avvento di Gilardino nella patria del Violino è saltato non per una questione di euro e nemmeno per colpa del patron grigiorosso Giovanni Arvedi, imprenditore capace e mecenate generoso.

Cosa è realmente successo? A chi si riferisce l’ex centravanti dell’Italia Mondiale 2006 nelle sue piccanti rivelazioni? Perché Alberto non è in ritiro con la “Cremo”?

Mah… solo di diretti interessanti sanno come sono andate le cose. E sono questioni queste, beh prevalentemente tipiche di questo sistema footballshowbusiness moderno sempre più sclerato, ahimè. Forse, no?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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