La notizia corre nel pomeriggio del 16 giugno 2017, una giornata caldissima a Milano. Lo scrittore Sergio Altieri, noto ai lettori soprattutto come Alan D. Altieri è stato trovato morto alcune ore fa nel suo appartamento. Probabilmente un infarto, anche se abituati ai suoi personaggi ci si aspetterebbe di trovarlo caduto con un’arma ipertecnologica in pugno, in uno scenario di distruzione apocalittica. La sua morte colpisce a tradimento gli amici, i colleghi e moltissimi lettori. Chi lo conosceva sa che si trattava di un personaggio straordinario, con la stoffa di un intrattenitore dall’umorismo pungente, accompagnato dall’accento maturato negli anni di Hollywood e punteggiato da espressioni tipicamente americane.
Nato a Milano nel 1952, laureato in ingegneria meccanica, convertito al cinema prima ancora che alla letteratura, ha vissuto a lungo negli Stati Uniti, dove ha lavorato per Dino De Laurentiis e collaborato con registi del calibro di David Lynch e David Cronenberg. Da una sua sceneggiatura Russel Mulcahy ha diretto Silent Trigger, atipico film d’azione, tensione e riflessione. Se in America era conosciuto come lo sceneggiatore Sergio D. Altieri, in Italia era divenuto Alan D. Altieri… per esigenze di grafica di copertina dell’editore Dall’Oglio quando pubblicò il primo romanzo, Città oscura, nel 1981. Il nome rimase. Nel 1999 vinse con Kondor, romanzo profetico sulle guerre in Medio Oriente, il Premio Scerbanenco. Per alcuni anni è stato inoltre responsabile di celebri periodici Mondadori quali “Il Giallo” e “Segretissimo”.
Non ha solo generato una saga fra il thriller e la fantascienza apocalittica, ma ha anche creato un linguaggio e uno stile molto caratteristici, per i quali l’unica definizione possibile che ho trovato negli anni era quella di “Omero dell’era tecnologica”: il cantore di un’epica postmoderna e iperrealista in cui la tecnologia è pervasiva, salvifica e disastrosa al tempo stesso. Un’epica declinata poi nel romanzo storico, con la trilogia di Magdeburg per l’editore Corbaccio, e nel “combat thriller” della serie Sniper per “Segretissimo Mondadori”.
Autore di riferimento anche per molti scrittori italiani della generazione noir, action e thriller emersa tra gli anni Novanta e i Duemila, lascia i suoi lettori orfani dei romanzi cui stava lavorando: il proseguimento della serie di fantascienza Terminal Wars e un’attesissima nuova avventura di Russel Brendan Kane alias Sniper… e chissà quanti altri progetti. Ma soprattutto di una figura unica nella letteratura, non solo di genere, italiana.
Andrea Carlo Cappi
Bravo, Cappi!… Sei sempre impeccabile!