Secondo la stampa inglese e il sito Dagospia, alla fine il Milan più che cinese, ecco avrebbe qualche chance difinire nelle proprietà del fondo Elliot Management di mister Paul Singer.
Intanto sicuramente da lì, cioè dal fondo poc’anzi citato, arriva il prestito (300milioni di euro) che, al cinese Li Yonghong (in Cina i media non parlano volentieri e facilmente di lui) ha permesso di chiudere, settimane fa, il fatidico closing. Ora, chissà magari dietro Li potrebbero esserci altri investitori orientali (il governo cinese tuttavia ha posto restrizioni sugli investimenti verso l’estero), ergo la situazione magmatica lascerebbe aperti vari scenari, ma qualora lui e la sua ipotetica cordata non riusciranno a sanare i debiti, allora lo status societario (tuttora non definito del tutto) futuro rossonero rischierebbe di diventare ancor più nebuloso.
Secondo il giornalista inglese Ed Aarons (il suo servizio sul giornale The Guardian e poi ripreso dal sito Dagospia parte da quanto, rilasciato, a suo tempo, dal cronista del CorSera Alberto Costa. A proposito, così si espresse Costa: <Non sono sicuro che questo Milan nuovo abbia le risorse per tornare a vincere. Ci sono debiti ingenti da coprire>- ndr) e il sociologo Pippo Russo poi, la presenza nell’attuale Cda rossonero dell’ex numero uno dell’Eni Paolo Scaroni (“alleato” dell’ex patron milanista Silvio Berlusconi), quantomeno è singolare. Già a che titolo Scaroni è consigliere del Milan?
Ciò detto sul campo, l’amministratore delegato Fassone e il direttore sportivo Mirabelli, in silenzio e sodo lavorano per riportare in auge il football del Diavolo nel minor tempo possibile. Mister Vincenzo Montella (occhio alla tentazione Roma e … alla Juve) dovrebbe restare, ma a Fassone intriga assai l’ex trainer nerazzurro Roberto Mancini.
Insomma al Milan, per riproporsi alla grande, da percorrere rimane moltissima strada. No?
Stefano Mauri