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Inter no, così non va: il problema non era mister Stefano Pioli. Arriva Sabatini

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Che senso ha cacciare Stefano Pioli a poche giornate dal termine della stagione quando, particolare non indifferente, ormai i buoi sono scappati del tutto? Mistero.

Non era infatti Pioli (ora) il problema di questa malinconica Inter, come non lo erano prima di lui i vari Mancini e De Boer. All’Internazionale di Suning, innanzitutto, soprattutto manca un uomo forte in società, un general manager pesante, pensante, operativo, di peso in grado di fare da collante tra la Cina e Milano. Il finale di stagione lo guiderà sul campo e in panchina il bravissimo Stefano Vecchi, nel frattempo è arrivato l’ex direttore sportivo della Roma Sabatini, uomo capace, calciofilo appassionato, addetto ai lavori competente e cacciatore di talenti sopraffino. Con lui probabilmente arriverà Lele Oriali, presumibilmente se ne andrà, oppure dovrà accettare un ruolo marginale, l’attuale diesse Ausilio.

Chi erediterà la panca momentaneamente occupata da Vecchi?

Luciano Spalletti è dietro l’angolo, salvo colpi di coda (Conte permettendo) toccherà a lui provare a lanciare la rinascita nerazzurra. Ma la situazione, intorno alla società un tempo presieduta da Massimo Moratti resta nebbiosa, magmatica, nebulosa e dai contorni confusi.

Sabatini è comunque un calciofilo capacissimo e tosto, un personaggio sulla carta in grado di fare la differenza in positivo ovunque. Riuscirà a rimettere in careggiata i nerazzurri meneghini il bravissimo Walter? Mah…

Stefano Mauri

 

 

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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