Detto che in pochi, dopo che il Paris Saint Germain, nella partita d’andata a Parigi aveva rifilato ben 4 reti al Barcellona, ecco … avrebbero scommesso un euro (fortunato però chi invece si è “regalato” una puntatina) sulla rimonta – rivincita della squadra catalana, beh alla fine, alla faccia di tutti, accuratamente preparato da mister Luis Enrique, nota a margine: a giugno lascerà i catalani e chi lo prenderà (andrà all’Arsenal?) farà un affarone, il ribaltone da record si è compiuto; ergo chapeau a Messi (fuoriclasse) e soci e un bel 3 ai brutti, incerti, inesperti e ingenui parigini allenati da Emery ( – 4 in pagella per essersela presa con un pur non ineccepibile arbitraggio, ndr).
E adesso, nella geografia della Champions League 2016 – 2017, pur non essendoci squadroni imbattibili, ma resta il fatto che i ragazzacci terribili del buon Luis Enrique (a Roma anni fa non fu capito, ndr) restano capaci di qualsiasi impresa, sì qualcosina cambia inevitabilmente: sulla carta, oltre al Barca marziano quando vuole, Bayern Monaco e Real Madrid (vuoi vedere che più degli “odiati” cugini blaugrana, per così dire a fine ciclo sono proprio i madrilisti dell’astuto Zidane?), non ce ne vogliano Juventus (mina vagante interessantissima), Atletico e City parrebbero avere parecchio da dire in prospettiva finalissima.
Il Paris Saint Germain dei vari (sopravvalutati?) Draxler, Matuidi, Verratti, Thiago Silva, Marquinhos, Rabiot e Cavani? Chi perde per sei reti a uno dopo aver fatto sua l’andata con ben 4 reti di scarto non ha scusanti. No?
Stefano Mauri