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Il nuovo modulo juventino di Max Allegri? Colpa, o merito di Mandzukic…

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Ora, Mario Mandzukic è un vero e proprio pupillo per mister Massimiliano Allegri il quale, l’attaccante moderno croato (tatticamente mostruoso) lo farebbe giocare anche zoppo. Qualche mese fa però, per trovare la quadratura indispensabile… a schierare, contemporaneamente, la coppia (mostruosa sulla carta) Higuain – Dybala, beh l’ex centravanti di Bayern e Atletico Madrid (che per la cronaca anche Conte voleva, nella sua Juve, ai bei tempi che furono), suo malgrado era finito ai margini in panchina. E … in panca, SuperMario soffriva, eccome se soffriva.

E la sofferenza stava per spingere la stella croata altrove: verso le sirene ricchissime cinesi o in Inghilterra; così, per vedere l’effetto che fa, per convincere l’alleato di spogliatoio nonché allievo prediletto a … restare, Massimiliano (è contestabile: ma non è fesso e la materia la conosce) si è inventato quel 4-2-3-1, sorprendente fino a un certo punto e assai intrigante, che, di fatto, complice l’impiego nei tre, dietro Higuain, sul fronte centrosinistro, ecco ha trasformato, il forte Mariolone dell’ex Jugoslavia, nell’Eto’o bianconero 4.0. E Mandzukic per il momento gradisce e chissà, se i malanni muscolari lo risparmieranno e la fortuna lo assisterà, in Italia, ma soprattutto in Europa, il jolly offensivo caro ad Allegri potrebbe fare la differenza (pure) nel medio – lungo periodo.

Ciò detto, solo questioni economiche hanno impedito a uno tra Witsel, Tolisso (prenotato per giugno?), N’Zonzi e Bentancur (arriverà in estate) di trasferirsi a Torino lo scorso gennaio. Ma la Vecchia Signora è sempre vigile in tema di calciomercato.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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