Simone Inzaghi nelle vesti di allenatore è migliore del fratello – collega, oggi trainer del Venezia, Filippo detto Pippo, che quando giocava era a sua volta (invece) meglio dell’illustre parente centravanti pure lui?
Mah, i numeri e non solo dicono di sì: il team laziale, con una rosa discreta, ma non fortissima, con la media punti di 1,96 (buona, ma solo per ciò che possono valere i numeri… per carità, ndr) in classifica vola dove osano le aquile e … sogna un posto in Europa League.
In particolare la Lazio, domenica a Torino, allo Stadium, vale a dire nel fortino quasi inespugnabile bianconero, ecco alla Vecchia Signora guidata da Max Allegri (meno ironico, più malinconico e nervoso del solito) … proverà a fare lo sgambetto.
Salvo sorprese dell’ultima ora, nel big match (solo 5 punti distanziano le due squadre) delle 12.30, la capolista (con una partita in meno) Juventus scenderà in campo con un 4 – 3 – 1 – 2 potenzialmente in grado di mettere Pjanic di colpire e dialogare al meglio con Dybala. Questo atteggiamento può essere quello giusto, ma fossimo in Allegri, non disegneremmo lo schieramento a … respiro europeo 4-3-3 con la seguente rosa: Buffon, Lichtsteiner, Asamoah, Marchisio, Rugani, Bonucci,Pjanic, Rincon, Higuain, Pjaca, Dybala. Eh, sì diciamolo: le assenze causa squalifica di Alex Sandro e Sturaro a questa Juventus, inevitabilmente peseranno. Khedira? Un pochino di panchina non guasterebbe al pur forte centrocampista teutonico. No?
Tra i biancocelesti occhio al playmaker (nella Juve farebbe faville) Biglia, al faticatore Parolo, alla coppia fantasia Anderson – Milinkovic e all’ex avvelenato Immobile. A proposito, gli Allegri Boys per allontanare lo spettro della crisi, parola sconosciuta da anni da quelle parti del Po, non hanno scelte: devono vincere. Che ne pensate?
Stefano Mauri