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Marotta, Allegri: questa brutta Juventus è soprattutto colpa vostra

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Messa sotto, attaccata, pressata, frustata e sconfitta, giustamente, dalla Fiorentina a Firenze, questa brutta Juventus, avanti di questo passo, beh di strada ne farà ben poca. Urge che i bianconeri: tutti da Agnelli all’ultimo dei magazzinieri, passando per Marotta (Higuain a parte, il calciomercato suo e di  Paratici è gravemente insufficiente), per i calciatori e per … mister, mai così nervoso come in questi giorni, Max Allegri detto Malinconia.

Sì perché orfano di Pogba, il centrocampo juventino, col solo Marchisio (non sarà comunque mai il playmaker che servirebbe) ad abbozzare geometrie, ecco a tratti è letteralmente inguardabile. Khedira? Rallenta il gioco e non  incide come dovrebbe. Pjanic? Andrebbe schierato sul centrodestra in un centrocampo a tre, che (Allegri forza: perché non provarci?) il 4-3-3, se non guarirà tutti i mali della Vecchia Signora, sicuramente non peggiorerà l’attuale grigiore. No?

Quindi, fermo restando che non si può vincere sempre e che in passato hanno dato tanto, per questi motivi: moduli sin qui stonati e una campagna acquisti – cessioni non all’altezza, la scarsa qualità bianconera, essenzialmente è attribuibile ad Allegri (divorzio in vista?) e Marotta. Del resto Vidal, Pogba e Pirlo, giustamente e per motivi diversi ceduti, mai sono stati sostituiti. Capito?

Dulcis in fundo: Chiellini, il già citato Khedira, Sturaro, Dybala (basta paragoni con Messi), Lichsteiner, Alex Sandro e soci rispolverino gli occhi da tigre, prendano esempio da Higuain, Bonucci e Mandzukic e tornino a giuocare da … Juventus.

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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