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I casi strani di Spalletti e Allegri: allenano assai bene due squadre non perfette

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Cosa accomuna  mister Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri? Innanzitutto sono entrambi professionisti capaci, bravi tanto ad allenare (con risultati differenti), quanto … a gestire campioni, poteri forti e alchimie tipiche dei grandi club. Poi tutti e due conoscono la materia calcistica, sanno il fatto loro, sono vincenti uomini di mondo e chissà, magari un giorno si scambieranno le panchine. Del resto, mai dire mai.

Ma c’è un’altra cosetta, oltre all’intelligenza, che accumuna i due calciofili toscanied è la seguente: guidano, ottenendo i massimi profitti due rose sulla carta non perfette, badiamo bene: con la Juve che pur fortissima rispetto alle passate edizioni è meno quotata, eppure spesso e volentieri finiscono nell’occhio feroce, esasperata e spesso ingiusta della critica e di certa tifoseria che proprio non li sopporta.

Prendete in particolare e per ribadire il concetto… Allegri, a Torino e in Italia sempre più mal sopportato da tanti juventini, primo in graduatoria alla guida sì di uno squadrone, ma con un centrocampo scarso e male assortito se paragonato alle sue precedenti Juventus. Dite che non è vero? E allora dove sono finiti, o meglio, chi ha sostituito Pirlo, Pogba e Vidal?

E Spalletti? Finalmente dopo secoli arriva uno che prova ad andare oltre il Derby Roma – Lazio e invece di applausi riceve critiche, comprese le rimostranze di Ilary Blasi, senza potere di replica. Insomma, Allegri e Spalletti meriterebbero, indubbiamente, ben altra considerazione. La troveranno tra qualche mese altrove?

Stefano Mauri 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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