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Supercoppa: che brutta Juve: sveglia Allegri, complimenti al Milan di Montella

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Quindi un Milan tenace, ben messo in campo (bravo Montella), ordinato e atleticamente rock alla fine, o meglio, ai rigori ha avuto la meglio sulla Juve in quel di Doha e si è portato a Milano la Supercoppa d’Italia. E’ davvero questo l’ultimo trofeo dell’era Berlusconi con Galliani deus ex machina? Parrebbe di sì, ma lo scopriremo vivendo.

Allora se il team rossonero non ha rubato nulla, la Juventus ha giocato  sul serio solo i primi 25 minuti: troppo poco per vincere. Allegri? E’ da 4 perché Dybala (subentrato col muso lungo ha giochicchiato da 4,5) deve giocare, Pjanic (voto 3) oggetto misterioso più che trquartista è una mezzala, Mandzukc (andava tolto lui non Pjanic nella finalissima) e Higuain insieme non sempre funzionano, Khedira ultimamente è da panchina e l’attuale 4-3-1-2 juventino andrebbe sostituito da un più animalesco 4-3-3. Dulcis in fundo… da qualche mese, la Vecchia Signora non giuoca col consueto furore agonistico e i troppi malanni muscolari fanno pensare che qualcosina, nella preparazione fisica, non funzioni. Del resto in generale non corrono tanto gli juventini, soprattutto nella fattispecie hanno corso meglio e tanto (di più) i milanisti. Capito?

Necessariamente, magari tagliando qualche ramo secco (Hernanes) dal calciomercato di gennaio a Torino dovrà arrivare un rinforzo a centrocampo, ma ne servirebbero due (basterebbe però forse riallineare l’acciaccato lungodegente Mandragora) di centrocampisti: uno di qualità, uno di quantità. Senza rinforzi, fare strada in Europa sarà impresa ardua, ma una squadra schierata con 4-3-3 e composta dai seguenti elementi: Buffon, Lichsteiner, Alex Sandro, Marchisio, Rugani, Chiellini (aspettando la guarigione di Bonucci), Sturaro (è da nazionale, capito Ventura?), Pjanic, Hguain, Dybala e Cuadrado (in attesa del recupero di Pjaca), mah non sembrerebbe malaccio. Che ne pensate voi? E Allegri? A proposito, invece di pensare al rilancio contrattuale il trainer livornese farebbe meglio a ricaricare la Juventus. No?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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