Dagospia, ogni tanto rilancia, piglia, crea, lancia e riporta notizie tanto intriganti quanto lungimiranti. E nelle scorse ore, l’indiscreto, informatissimo sito internet e scopritore di notizie e sussurri via …web, attraverso una velina audace, beh ha fatto decisamente scalpore.
Sì perché secondo Dago, indipendentemente dall’ottimo comportamento agonistico attuale e in divenire, la Juventus, a breve potrebbe ballare il tango.
In che senso? Allora, le peripezie del buon Lapo Elkann (idolo dei tifosi juventini e sempre in procinto di giungere, prima o poi, sulle sponde juventine del Po per fare un qualcosa nella sua Juve, ndr), più o meno direttamente,condizionale d’obbligo avrebbero rianimato le braci dello scontro tra Andrea Agnelli e il potentissimo John.
Il fratello di Lapo infatti, in ottimi rapporti con l’amministratore delegato Marotta (con quest’ultimo che invece allo stato attuale poco si piglierebbe con il presidente Agnelli), dopo aver piazzato il vivace fratellino nel Cda della Ferrari, facendo incacchiare Andrea, avrebbe una voglia malcelata di far fuori il cugino dai vertici della Juve. Ma proprio le ulteriori disavventure recenti di Lapone, ecco in un certo senso hanno riacceso il desiderio di rivalsa di Andrea Agnelli, fin qui sempre presente allo stadio ma poco partecipe nelle cosine juventine. Ergo ora, Andreone, rialzando la cresta, qualora riuscisse ad allontanare, eventualmente, il non allineato al suo corso, per intenderci lo stesso solco (marottiano) che portò Conte ad andarsene, proprio Marotta (iniziando a mescolare le carte in questo modo da lontano) gradirebbe provare a riacciuffare la Vecchia Signora. In che modo, cugino permettendo? Piazzando un suo uomo nella stanza dei conti, confermando il direttore sportivo Paratici e, perché no, cambiando infine pure guida tecnica.
Tra l’altro, in un certo senso riprendendo un nostro vecchio sussurro, Dagospia dà Allegri determinato a fare le valigie (il Real Madrid lo tenta?) a giugno. Che sia questo un piccolo anticipo di rivoluzione juventina? Lo scopriremo vivendo.
Stefano Mauri