Quest’anno si è svolta, a Fieramilano Rho, la 23^ edizione di Cartoomics – il Salone del Fumetto, dei Giochi, e del Cosplay -, che, ampliandosi ulteriormente, ha dato maggior spazio sia agli stand degli editori e delle associazioni di cosplay, sia agli incontri con gli autori, tra cui quello con l’Associazione Ailus Editrice, che, a sua volta, ha ospitato Veronica Todaro e Romolo Pignone della svizzera Edizioni Romulus.
Durante l’incontro, sapientemente condotto dalla giornalista Silvia Bia, la Ailus e la Romulus hanno rivelato la loro comune peculiarità: essere costituite da scrittori con disabilità.
Un’Associazione di artigiani – composta da scrittori, illustratori, e fumettisti – che “a differenza delle Case Editrici,” specifica Alessia Mainardi, co-fondatrice e presidente dell’Associazione Ailus, “noi non ragioniamo sul commercio e su quel che va di moda e può farci guadagnare, ma sul proporre al pubblico quello che gli autori vorrebbero far arrivare al pubblico”.
Niente marketing, quindi, solo sogni realizzati.
E di sogni si può ben parlare, dato che l’Ailus, che deve il proprio nome al drago co-protagonista della fortunata trilogia fantasy Avelion della Mainardi, e che si presenta per la prima volta al pubblico col primo numero dell’omonimo semestrale, è dedita al fantasy e a tutto ciò che riguarda il Fantastico, in ogni sua forma e sfaccettatura.
Veronica Todaro, affetta da tetraplegia spastica, racconta che nel suo romanzo Shamrock c’è una protagonista disabile che riesce persino a volare sui draghi “con un piccolo stratagemma: viene messa in una specie di cesto”, a dimostrazione che “chiunque può abbattere le proprie barriere, i propri limiti”.
“Noi, come micro-Casa Editrice, nel Canton Ticino,” dichiara Romolo Pignone, autore del romanzo autobiografico Spasticoide-Sopravvivenza nella giungla normodotata ed editore, “vogliamo dare spazio alle persone con disabilità che vogliono esprimere i propri pensieri, le proprie idee, e le proprie emozioni; e in più, grazie alle Edizioni, come Fondazione siamo riusciti a istituire delle borse di studio per le persone disabili che vogliono continuare i propri studi superiori e accademici.”
Ma se tutto ciò è già abbastanza sbalorditivo, la Mainardi sorprende di nuovo rivelando: di essere affetta da una rara malattia genetica degenerativa, la Atassia di Friedreic; di come il mondo dei cosplayer, coi loro travestimenti dedicati ai personaggi delle più celebri saghe cinematografiche e dei cartoon, l’abbia aiutata (“Io non ero più la ragazza disabile di cui avere pena, da cercare di aiutare, ma ero semplicemente una cosplayer un po’ barcollante”, ricevendo anche dei vivi complimenti, da persone ignare, per la sua tipica camminata alla Jack Sparrow); e del suo progetto benefico Alessia in Cosplayland, costituito dall’omonimo romanzo autobiografico e dal fumetto Alessia in Cosplayland-Lo specchio della realtà, a favore della ricerca sulle malattie genetiche e soprattutto, ovviamente, sull’Atassia di Friedreich.
Un modo, quello dei tre autori, di affrontare la vita, propria e altrui, tuffandovisi a capofitto; attraverso l’ironia, la fantasia, la determinazione, e la scrittura creativa.
©Sergio Rilletti, 2016
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