Negli anni questa passione per i film, e la voglia di raccontare storie mi ha dato la possibilità’ di conoscere i più’ svariati posti, ma sopratutto le più’ particolari persone . Ho sempre amato conoscere gente e per quanto da adolescente fossi estremamente timido, il girare video\film mi ha sbloccato ed aiutato a capire le persone. Ad inizio carriera pensavo che dovevo per forza conoscere in profondità chi avrebbe fatto dei film con me. Dovevo carpirne l’essenza, far fuoriuscire in loro quel qualcosa che difficilmente nella vita comune facevano fatica ad esternare. Trovare quell’emozione e costruirci un personaggio. Molti non facevano gli attori, erano più’ amici e conoscenti e senza rendersene conto accettavano la parte all’apparenza molto lontana da loro. Solo a film ultimato capivano che la loro vulnerabilità era stata concessa e incanalata nel personaggio. o che davanti all’obbiettivo avevano dato una parte personalissima e sopratutto vera. Ne è un esempio “ Non guardare” Un film girato nel 2000, dove la protagonista, interpretata da Arianna Cassarino, amica e attrice feticcio dei miei film, viene inseguita da un serial killer. L’attrice aveva realmente paura d’essere inseguita da qualcuno nella vita reale. E questa paura ne è stata esorcizzata e interpretata in modo vero nella scena.
Questo atteggiamento verso chi vi partecipava scaturiva diverse sensazioni. La maggior parte lo accettava e ne gioiva, molti invece negli anni sono scomparsi, forse impauriti dal vedersi denudati.
Ora il mio approccio è molto cambiato. Ai miei attori storici non servono tante parole, ma con i nuovi mi baso molto su sensazioni e quello che la persona mi da. Non ho più quel collegamento, forse malsano, che contraddistinta molti dei miei film. Ho capito negli anni che non era necessario cercare quella parte emotiva.
Bastava ascoltare i segnali che le persone mi davano. Questo “vampirizzare “ le persone mi ha permesso di cogliere e capire chi potrebbe essere disposto a fare determinate scene o fare particolari personaggi. Ma e’ stato altrettanto strano dare parti a persone pressoché sconosciute e capire che erano perfette. Metto il metodo sanguisuga nell’armadio. Ma ogni tanto amo ancora spolverare il vampiro d’emozioni chiuso in me. Attenti!