Il 5 novembre esce “Il denaro degli altri”, secondo romanzo che Paolo Brera dedica al colonnello De Valera. Un giallo ambientato tra l’Italia e la Svizzera, dove i colpi di scena si ripetono ad ogni delitto
Jerry è un aspirante balordo, un milanese con antenati pugliesi. Deve portare in Svizzera cinque milioni di euro per conto di un boss, insieme ad uno più esperto. Dei due, uno solo tornerà in Italia. Il cadavere dell’altro verrà scoperto in un parco alla periferia di Lugano, nudo e senza niente che identificarlo.
È un caso per la vice commissaria della polizia cantonale ticinese, Güldil Zekikadin, svizzera nata in Turchia con una mente brillante e quattro chili di troppo, almeno secondo la sua valutazione. Güldil è una Sufi, cioè una mistica musulmana. E ha studiato economia a Zurigo tre anni prima di dover smettere per la morte del padre.
Le indagini la portano in contatto con i colleghi italiani, in particolare con il colonnello dei carabinieri Valerio Maffi De Valera, con cui stringe un rapporto particolare.
Intanto, però, bisogna scoprire chi è il morto. E che cosa ci facesse a Lugano. I due investigatori si trovano davanti ad un rebus in cui capire chi sia stato a ucciderlo, che cosa c’entri la Sacra Corona Unita e che fine abbiano fatto i soldi, in un sentiero in cui i morti sono più di uno e dove l’assassino – o uno degli assassini – non sembra poi così cattivo.
Dal 5 novembre su tutti gli store a 6,99 euro!
Il denaro degli altri su Amazon per Kindle – GUARDA
IL VELENO DEGLI ALTRI, la prima indagine del colonnello De Valera – GUARDA
L’AUTORE
Paolo Brera
è nato nel secolo scorso, non nella seconda metà che sono buoni anche i ragazzini, ma nell’accidentata prima metà, quella con le guerre e Charlie Chaplin. Poi si è in qualche modo trascinato fino al terzo millennio. Lo sforzo non gli è stato fatale, ma quasi, e comunque potete sempre aspettare seduti sulla riva del fiume. Nella sua vita ha fatto molti mestieri, che a leggerne l’elenco ci si raccapezza poco perfino lui: assistente universitario di quattro discipline diverse (storia economica, diritto privato comparato, eocnomia politica e marketing), vice export manager di un’importante società petrolifera, consulente aziendale, giornalista, editore, affittacamere e scrittore.
Ha pubblicato una settantina di articoli scientifici o culturali, tradotti in sei lingue europee, due saggi (Denaro ed Emergenza Fame, quest’ultimo pubblicato insieme a Famiglia Cristiana), due romanzi e una trentina di racconti di fantascienza, sei romanzi e una decina di racconti gialli, più un fritto misto di altri racconti difficili da definire. Negli ultimi anni si è scoperto la voglia di tradurre grandi autori, per il piacere di fare da tramite fra loro e il pubblico italiano. Questo ha voluto dire mettere le mani in molte lingue (tutte indoeuropee, peraltro). Il conto finora è arrivato a quindici. Non è che le parli tutte, ma oggi c’è il Web che per chi lo sa usare è anche un colossale dizionario pratico. L’essenziale è rendere attuali questi scrittori e i loro racconti, sfuggire all’aura di erudizione letteraria che infesta l’accademia italiana, e produrre qualcosa che sia divertente da leggere. Brera ci ha provato.
Con Algama ha già pubblicato Il veleno degli altri, prima indagine che vede protagonista il colonnello De Valera.