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Pur in tono minore, questa Juventus in Italia teme solo la Juve, ma in Europa …

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Sì in Italia, pur in tono minore, solo la Juventus, per la cronaca appunto … non una delle migliori Juve di questi ultimi anni, può perdere lo scudetto. E con tutti i suoi limiti, ecco la Roma (organico alla mano pure l’Inter potrebbe parlare ma…) è forse l’unico team in grado di opporsi agli Allegri (ma non troppo) Boys.

Il Napoli? Allora a Torino, la compagine allenata da Sarri (voto 4 che Insigne non andava tolto), mai seriamente ha impensierito Buffon. Ok, il Ko di Milik e Gabbiadini (è un buon laterale offensivo, ma non sarà mai una grande prima punta) fuori causa per squalifica chiamano attenuanti, ma il Napule poteva e doveva fare di più che presentarsi timidamente all’ombra della Mole come fa ormai da due anni a questa parte. No?

Ergo applausi per Higuain, uno dei migliori attaccanti del mondo che per ruolo, in Europa, probabilmente teme soltanto il confronto con quel folle, meraviglioso cannibale che risponde al nome di Suarez. Già ma questo Gonzalo juventino beh non andrebbe sfruttato e servito meglio?

E’ da Champions League la Vecchia Signora piemontese? Per carità, tutto  è  possibile, ma Barcellona, Bayern (Ancelotti è trainer europeo per vocazione) e Real sono avanti rispetto ai bianconeri. Quindi Marotta e Paratici (quest’anno quanto fatto dalla premiata ditta al calciomercato estivo ha convinto per metà) a gennaio devono per forza di cose rinforzare il centrocampo. E Max Malinconia Allegri la smetta con certi esperimenti: Lemina solo per fare un esempio può recitare la parte dell’incursore, ma non è e non sarà un regista. E il 3-5-2 è eccessivamente anacronistico. Capito?

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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