La richiesta dei prestiti da parte delle famiglie italiane continua ad aumentare. Questo il dato principale che si evince dai dati Crif che mensilmente vengono resi noti dalla banca dati di cattivi pagatori più grande d’Europa.
Un aumento, per la precisione, del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2015 (agosto), che conferma un andamento costante a partire dai primi mesi del 2016. Ma si tratta di un dato positivo oppure negativo?
Per quanto riguarda gli aspetti positivi ci si potrebbe basare su di un ipotetico aumento della fiducia da parte delle famiglie italiane che spinge verso ad un ritorno al credito al consumo ed ai mutui. Soprattutto per quanto riguarda questi ultimi, molto interessanti risultano essere i dati di alcune regioni che evidenziano una richiesta dei mutui (perciò finanziamenti a medio e lungo termine) superiore al 40% con un ammontare totale dei mutui erogati in aumento, a luglio 2016, dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Abi). Un dato, questo, favorito non solo dall’aumento della fiducia degli italiani ma dai tassi ai minimi storici (e lungi, almeno secondo gli analisti, da essere aumentati) e da numerose offerte da parte dei più grandi istituti di credito.
Positivi, nell’ottica di un aumento della fiducia, anche i dati Crif sulla durata e sugli importi richiesti. Nel primo caso le percentuali maggiori richieste sono riferite ad un piano d’ammortamento superiore ai 5 anni mentre le cifre medie risultano vicine ad i 12000 euro.
Detto questo alla Crif fa da contraltare l’analisi di Abi, l’associazione Bancaria Italiana, che evidenzia invece il reale erogato dei finanziamenti che, a prescindere dalle richieste effettuate, risulta essere pressoché immobile e che ad agosto ha fatto segnare un 0,3% in negativo dell’importo totale.
Un segno ‘meno’ che assume una valenza più ampia se collegato ad un altro valore evidenziato dalla stessa Abi relativo alle cosiddette sofferenza bancarie che risultano essere in costante aumento (4,76%). Percentuale sicuramente elevata che evidenzia in maniera pressoché univoca una crisi ancora in corso visto che tale valore ‘pre crisi’ era intorno al 3,90%.
A sottolineare questo aspetto ci sono anche i dati raccolti dai siti di informazione e comparazione, che mettono in evidenza che il numero di ricerche su prestiti cambializzati Spaziomutui.com o simili è in forte crescita.
Simona Lotta