Il turno infrasettimanale di campionato incombe, ergo, almeno fino a mercoledì prossimo e al match col Torino, mister De Boer, salvo colpi di coda, resterà al suo posto. Cosa succederà dopo? Difficile azzardare previsioni in casa interista, ma l’impressione è che il rapporto tra l’allenatore olandese, scelto da Thoir, e il nuovo management cinese sia prossimo al capolinea.
E’ davvero il trainer il vero problema dell’Internazionale Milano? Mah sarebbe problematico rispondere al quesito in presa diretta, anche e soprattutto perché l’attuale condottiero tattico, arrivato in fretta e furia, forse paga colpe, stante il turn over societario in corso, non sue, ma francamente, il tempo a sua disposizione volge al termine o è già finito.
Dati alla mano, eccezion fatta per un rapporto non idilliaco con parte della tifoseria e con l’allora (oggi invece l’interregno Thoir volge al termine) nuova proprietà, sin qui il miglior coach nerazzurro è stato il tanto contestato, a differenza del maggior reclamizzato Mancini, Walter Mazzarri. E questa è storia che il mediatico, fashion Bob Mancini (nazionale inglese all’orizzonte?), accontentato quasi in tutto, mai ha ottenuto risultati equiparabili a quelli firmati Mazzarri (che oggi lavora in Inghilterra) ma tutto in questo … “campo” è relativo, così come relativamente le responsabilità del momento no di Icardi (non meritava, merita e meriterà la fascia da capitano) e soci sono riconducibili esclusivamente allo spaesato De Boer. Cosa succederà? Lo scopriremo vivendo, mentre Pioli, Guidolin, Blanc, Leonardo, Silva e Mandorlini aspettano solo una telefonata. A proposito: nomi alla carta, la rosa dell’Inter non è propriamente tutta da buttare comunque. Capito?
Stefano Mauri